Azimut, Giuliani crede nell’equity

PUNTARE SULL’AZIONARIO – “Se non si investe nelle imprese come si può pensare che queste crescano, creino posti di lavoro, siano un volano positivo per il sistema Italia?”. Lo dice Pietro Giuliani, presidente e amministratore delegato di Azimut, in un’intervista rilasciata a Style, il magazine mensile de Il Corriere della Sera. Dove investire quindi? Il numero uno della società di gestione del risparmio sembra avere le idee chiare: “l’economia, grazie anche ai bassi tassi tenuti dalle banche centrali, continuerà a crescere per i prossimi anni anche se a ritmo tranquillo (3-4% circa). Quello attuale è un ambiente favorevole alle azioni. In un mondo che cresce a questi livelli, ha dunque senso una diversificazione azionaria su mercarti emergenti e negli Stati Uniti. Un’area che in questo momento gode di poca credibilità è quella europea, però nel caso di ripresa potrebbe rappresentare una sorpresa positiva”.

NIENTE SPECULAZIONE Giuliani, infine, indica i settori in crescita, quelli quindi dove, secondo il suo punto di vista, forse converrebbe fare qualche valutazione. Sono “quelli con esposizione ai mercati emergenti, che godono di dinamiche demografiche favorevoli e di una crescita strutturale. Un settore poco considerato e che è a buon mercato è quello delle materie prime, che si può declinare sia tramite etf che con settori/titoli azionari (petroliferi, aziende di estrazione, metalli, e via dicendo)”. Con un ultimo e importante avviso. “Questi sono consigli fatti da chi come noi pensa sul medio termine e non specula”, conclude Giuliani.

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