Bnp Paribas IP: il ribasso del petrolio fa bene all’economia globale

PREZZI DEL GREGGIO IN CADUTA LIBERA – I prezzi del greggio sono crollati dopo che l’Opec nell’ultima riunione ha deciso di non ridurre la produzione per frenarne il recente deprezzamento. Al momento l’offerta è superiore alla domanda, e dunque un taglio della produzione avrebbe potuto rivelarsi un elemento di equilibrio. Tuttavia, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, la quota di mercato controllata dall’Opec si è ridotta, e di conseguenza si è indebolito anche il suo potere nel processo di determinazione dei prezzi. “Ad ogni modo, secondo le nostre valutazioni, il ribasso del petrolio è complessivamente positivo per l’economia globale”.

BRASILE E RUSSIA
– “Questa situazione penalizza i paesi produttori e le società che operano nel settore petrolifero. Per quanto riguarda i paesi, gli esempi più evidenti sono rappresentati da Brasile e Russia che erano già in difficoltà a causa di una crescita bassa e di un’inflazione elevata. Dato che gran parte dei paesi produttori dipende dai prezzi elevati per bilanciare le finanze pubbliche, il recente ribasso del greggio dovrebbe avere un impatto globale. Anche le società che sopportano elevati costi di produzione saranno svantaggiate, e ci riferiamo in particolare alle imprese USA, benché le stime dei costi di questa tecnica siano abbastanza variabili e la produzione risulti solo in alcuni casi più cara rispetto agli attuali prezzi del petrolio. L’estrazione del petrolio da scisti bituminosi richiede cospicui investimenti nella fase iniziale ma bassi costi marginali, e quindi potrebbe passare parecchio tempo prima che il ribasso dei prezzi riduca il numero dei produttori, tuttavia sicuramente le imprese rallenteranno lo sviluppo dell’attività”.

ZONA EURO E GIAPPONE TRA I MAGGIORI BENEFICIARI – “I paesi importatori di petrolio traggono vantaggio da questa situazione. Persino negli USA, i benefici di un ribasso dei corsi petroliferi per i consumatori e le imprese compensano sia la forza del dollaro che l’impatto negativo sui produttori nazionali. L’area dell’euro e il Giappone dovrebbero beneficiarne in misura maggiore – dato che non presentano produzioni elevate e che hanno registrato un indebolimento delle rispettive valute – come pure i paesi emergenti dell’Asia”.

ASSET ALLOCATION, POSIZIONI CORE – Deteniamo una posizione sovrappesata nel comparto azionario internazionale. All’orizzonte non vi sono molti fattori positivi e non è da escludere una correzione delle quotazioni, in linea con gli andamenti di settembre e ottobre, in particolare poiché gli investitori privilegiano nettamente i titoli azionari. Tuttavia, i mercati continuano a godere del sostegno delle politiche monetarie, e pertanto deteniamo una posizione sovrappesata nel segmento delle large-cap europee rispetto alle small-cap. La BCE potrebbe accentuare l’allentamento quantitativo, il nostro obiettivo è trarre vantaggio da questa eventualità attraverso il sovrappeso nelle obbligazioni societarie investment-grade europee. Invece, la liquidità dei titoli high-yield preoccupa i nostri analisti, e pertanto abbiamo assunto una posizione neutra in questo segmento del mercato. Infine, deteniamo posizioni neutre in termini di duration anche sui titoli obbligazionari di USA e Germania e nei seguenti settori: immobiliare globale, titoli convertibili, materie prime e liquidità.

ASSET ALLOCATION, POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET – Sui mercati valutari, abbiamo adottato una nuova posizione ribassista sul franco svizzero rispetto alla corona ceca. In Svizzera, il rigetto del referendum che richiedeva un aumento della riserve auree consente alla SNB di continuare a difendere l’attuale soglia di cambio del franco rispetto all’euro, mentre l’inflazione è lievemente negativa. Invece, nella Repubblica Ceca l’inflazione positiva e i progressi dell’economia fanno aumentare le probabilità di un abbandono delle politiche dei cambi fissi. Inoltre, abbiamo mantenuto la posizione rialzista sulla rupia indiana rispetto al won della Corea del Sud: riteniamo infatti, che le autorità coreane siano interessate a indebolire la valuta, eventualmente attraverso la politica monetaria. L’India invece, intende realizzare un’ampia serie di riforme e persino se l’inflazione dovesse scendere ulteriormente e la Reserve Bank of India tagliasse il costo del denaro, i tassi d’interesse reali rimarrebbero più alti rispetto alla Corea, avvantaggiando la rupia in termini relativi. Infine, deteniamo una posizione lunga sul peso messicano rispetto a sterlina, dollaro australiano e dollaro neozelandese, e una posizione lunga sul dollaro canadese rispetto al dollaro della Nuova Zelanda.

EQUITY E BOND
– Nel settore azionario deteniamo una posizione sovrappesata delle imprese edili USA, che presentano quotazioni interessanti, ordinativi abbondanti e una discreta crescita dei profitti in prospettiva. Nel comparto obbligazionario abbiamo adottato una posizione rialzista sui titoli di Stato quinquennali della Spagna, poiché l’eventualità di un ulteriore allentamento quantitativo da parte della BCE potrebbe spingere ancora al ribasso i rendimenti. Resta invariata la posizione lunga sui titoli di Stato della Norvegia, in previsione di un ulteriore ribasso dei rendimenti obbligazionari: i titoli norvegesi offrono un carry positivo e presentano un rating AAA (abbiamo mantenuto la copertura valutaria di questa posizione). Resta invariata la posizione lunga sui titoli di Stato decennali USA rispetto ai titoli biennali per trarre vantaggio dall’appiattimento della curva dei rendimenti in previsione di un rialzo dei tassi della Federal Reserve. In Australia abbiamo mantenuto una posizione sovrappesata sui titoli di Stato a tre anni rispetto a quelli decennali, per beneficiare di un’inclinazione della curva in prospettiva, dato che il mercato ancora non ha integrato le attese di un taglio dei tassi di riferimento.

SETTORE IMMOBILIARE – Infine, non muta nemmeno il sovrappeso nel debito sovrano del Messico denominato in USD rispetto ai titoli decennali USA e la posizione lunga nelle obbligazioni societarie investment-grade europee rispetto ai titoli di imprese statunitensi con lo stesso rating. Per quanto riguarda i derivati, manteniamo una posizione lunga nei contratti swap sull’inflazione a 5 anni negli Stati Uniti, mentre nel settore immobiliare deteniamo una posizione sovrappesata in Germania rispetto agli USA.

COMMODITY
– Nel comparto delle materie prime deteniamo una posizione lunga sul greggio a fronte di una posizione ribassista sui metalli industriali. Secondo le nostre previsioni i prezzi del greggio dovrebbero recuperare, mentre le prospettive per i metalli industriali sono negative a causa di due fattori: offerta eccessiva e domanda insufficiente.

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