Azimut, Fideuram, Fineco, Generali, Mediolanum: chi ha vinto la partita

OPERATORI A CONFRONTO – Generici contro specializzati: chi è che ha vinto la partita, questa volta? Non esiste una risposta univoca. Dopo l’esperienza del 2014, la Bocconi aggiorna lo studio commissionato da Anasf in occasione di ConsulenTia 2015 e riparte da alcune questioni rimaste aperte lo scorso anno. Quest’anno, come anticipato a BLUERATING dal presidente di Anasf Maurizio Bufi, lo sguardo si allarga all’Europa: sei paesi – Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Olanda – e 27 banche, di cui 12 global player e 15 operatori specializzati.

SOTTO LA LENTE – In Italia, le società sotto la lente sono Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum, FinecoBank e gruppo Banca Fideuram per la categoria “specializzati” e gruppo Intesa Sanpaolo e UniCredit Group per i global player. Secondo quanto è emerso dalla ricerca, presentata al convegno inaugurale di ConsulenTia 2015, nei loro modelli di business gli operatori specializzati si sono concentrati fondamentalmente su tre aree: servizi assicurativi-previdenziali, asset management e tecnologia.

TRE AREE DI SPECIALIZZAZIONE – Il posizionamento più marcato nell’ambito della prima, in Italia, è perseguito da Banca Fideuram, Banca Generali e Banca Mediolanum. Sull’asset management si è focalizzata invece Azimut, anche se nel complesso la redditività è più contenuta rispetto all’insieme precedente. A livello europeo, su questo fronte il risultato migliore nel 2013 è stato quello riportato proprio da Azimut. E qui, una parentesi: lo studio evidenzia che maggiore è l’architettura aperta e minore è la redditività. Infine, i “tecnologici”: e qui, in Italia domina Fineco.

LA TECNOLOGIA NON BASTA – La tecnologia da sola non aiuta ad abbassare il rapporto tra costi e income ma funziona solo se abbinata ad altre modalità distributive, avverte la professoressa Paola Musile Tanzi, che presenta lo studio in occasione del convegno inaugurale di ConsulenTia 2015, mercoledì 4 febbraio. Vero è, conclude, che il modello di distribuzione dei servizi di investimento in Italia è un unicum e in Europa ogni paese ha le sue specificità ed esistono tanti unicum non facili da comparare. Quale impatto avrà la Mifid 2 sugli operatori specializzati? Ancora presto per valutarlo. In Italia colpisce Banca Fideuram, il cui tasso di crescita del servizio di consulenza dal 2009 al 2013 è stato del 519,2%.

LE SPINE DELLA RDR – Quanto alla remunerazione, un caso di scuola su cui anche quest’anno si è tornati è quello del Regno Unito, con l’impatto della normativa Rdr, introdotta nel gennaio 2013 (l’Olanda ha seguito l’esempio l’anno dopo). Gli effetti sono stati disastrosi, secondo Sergio Albarelli, che ha preso parte alla tavola rotonda successiva alla presentazione in qualità di presidente di Assogestioni (sfoglia la photogallery): un terzo degli advisor finanziari è sparito e i clienti si sono convertiti al fai-da-te per via dei nuovi costi della consulenza. L’impatto è meno visibile per gli operatori con una componente elevata di servizi assicurativi. Quando invece il focus è sui servizi di investimento, la redditività cala malgrado il tentativo di compensare con una maggiore quota di servizi di asset management o con il recupero di efficienza tramite il contributo della tecnologia.

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