Bernardi (B. Generali): reclutiamo da Banca Etruria e non solo

I primi due mesi dell’anno partono bene per Banca Generali che, dopo un 2014 record, cresce del 55% nella raccolta gestita. “Il contesto di bassi tassi certamente rafforza il bisogno di una pianificazione finanziaria professionale, ma a questo si aggiungono le crescenti necessità in ambiti più complessi della sfera patrimoniale dove il nostro valore aggiunto viene percepito dai clienti e dai professionisti” spiega Marco Bernardi (nella foto), direttore commerciale della divisione Financial Planner della Banca del Leone.

State accelerando dunque nei reclutamenti?

La nostra priorità non è mai stata la quantità degli inserimenti ma la qualità. Basta guardare al profilo pro-capite dei nostri professionisti con oltre 22 milioni a testa, salito del 41% negli ultimi 4 anni, e al livello dei nuovi ingressi che lo scorso anno hanno mediamente apportato quasi 18 milioni ciascuno. Un risultato straordinario se si considera il poco tempo mediamente a disposizione, che sottolinea ancora una volta la tempestività e qualità dei servizi per lo sviluppo delle risorse. Posso comunque dire che l’attenzione nei nostri riguardi si mantiene molto alta e che da inizio anno sono già una ventina gli inserimenti di cui siamo orgogliosi per le esperienze riscontrate.

Che tipo di figure state inserendo e in quali aree principalmente?

La copertura è sempre capillare nelle diverse aree del Paese. Abbiamo avuto nelle prime settimane forti segnali dall’Emilia e la Toscana dove abbiamo inserito figure anche di supporto al management d’area come l’ex direttore commerciale di Banca Etruria, Federico Baiocchi, che sta apportando la sua esperienza nella valorizzazione sul territorio dei nostri servizi ad alto valore aggiunto nella consulenza patrimoniale. Abbiamo poi proprio negli ultimi giorni alcuni nuovi profili come Anna Maria Nocchi, anch’essa uscita da Banca Etruria dove gestiva oltre 30 milioni per la clientela, che lavorerà nella nostra struttura di Livorno. Complessivamente resta il focus su professionisti provenienti dal mondo bancario, o dalle loro divisioni private, con comprovate capacità nelle gestioni delle esigenze dei clienti.

La competizione delle reti è sempre più serrata nei reclutamenti di fascia alta, credete ci sia ancora spazio di crescita in questo segmento?
La rifocalizzazione delle banche commerciali libera necessariamente un enorme bacino di profili che non trovano, nelle priorità sui servizi retail e la riqualificazione agenziale, risposta alle proprie competenze. Per queste figure si conferma la polarizzazione verso quelle realtà che credono al 100% nell’importanza nella figura del consulente finanziario e vi investono in modo accurato e significativo, come nel caso di Banca Generali. I profili top non cercano come priorità la massimizzazione speculativa all’ingresso ma guardano alle infrastrutture che offre la società, il fatto di essere banca rappresenta un plus per i servizi integrati e il supporto operativi, poi la capacità di formare e alimentare le competenze, innovare e investire in tecnologia oltre che a soluzioni di investimento e prodotti all’avanguardia come la nostra piattaforma di Advisory a 360° per la sfera patrimoniale. Tutto questo garantisce prospettive di soddisfazione ai clienti e di crescita sostenibile nel tempo.

Le prospettive sembrano dunque ancora positive, cosa si aspetta dalla raccolta?
Abbiamo già registrato una crescita sostenuta, a due cifre, nei primi mesi dell’anno nella nostra divisione. Abbiamo molti contatti in corso ma soprattutto avvertiamo la domanda dei clienti crescere per le soluzioni di investimento diversificate in ambito patrimoniale. Siamo ancora a inizio anno e preferiamo parlare a numeri avvenuti, ma siamo molto ottimisti su quanto ci attende per il 2015.

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