Un promotore in difficoltà economiche sottrae 300mila euro ai clienti: sospeso

GIOVANNI ROSSI Giovanni Rossi, nato nel 1961 a Viareggio, è stato sospeso dall’esercizio dell’attività di promotore finanziario per 60 giorni in via cautelare per aver commesso diverse irregolarità ai danni dei suoi clienti tra il 2009 e il 2013. Lo comunica la Consob con delibera numero 19051, precisando che, nel periodo delle violazioni contestate, Rossi ha lavorato prima in Banca Mediolanum e poi in Fineco (quest’ultima ha comunicato il recesso del mandato per giusta causa nel 2013): sono stati gli stessi intermediari a segnalare le irregolarità del promotore.

SOTTRATTI 297MILA EURO – Nello specifico, Banca Mediolanum e FinecoBank hanno riscontrato che Rossi ha sottratto ad alcuni suoi clienti un totale di 296.885 euro tramite un assegno e diversi bonifici indirizzati a un conto corrente intestato a se stesso presso Findomestic Banca o a soggetti terzi e altri clienti.

LE AMMISSIONI – Entrambi gli intermediari hanno inviato alla Consob i risultati delle verifiche condotte sull’operato del promotore, in cui dettagliano tutte le operazioni effettuate ai danni dei clienti coinvolti. FinecoBank ha inoltre comunicato di aver incontrato Rossi in data 1° agosto 2013 presso la propria sede di Milano: in quell’occasione, il promotore ha ammesso di aver effettuato i bonifici che gli venivano contestati, spiegando di aver utilizzato gli importi per finalità personali, trovandosi in difficoltà economica.

SOSPENSIONE CAUTELARE
– La Consob ha dunque contestato al promotore di aver acquisito, anche mediante distrazione, la disponibilità di somme e di valori di pertinenza dei clienti per un importo totale di circa 296.885 euro; di aver perfezionato operazioni non autorizzate dai clienti a valere sui rapporti di pertinenza di questi ultimi; di aver loro consegnato documenti non rispondenti al vero; di aver accettato modulistica prefirmata in bianco e mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte dal regolamento;  e di aver utilizzato i codici di accesso telematico ai rapporti di pertinenza dei clienti. La commissione ha dunque deciso di avvalersi della facoltà di sospendere il promotore in via cautelare, viste la necessità e l’urgenza di proteggere gli investitori.

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