Top Advisor (Pictet): parola a una studentessa e a un pf di Finanza & Futuro

Nuovo appuntamento con le interviste doppie ai partecipanti di Top Advisor, il concorso di gestione di portafoglio organizzato da Pictet in collaborazione con Fida. A pochi giorni dal via del secondo giro di boa, la classifica sta cambiando rapidamente. Noi diamo voce in questa occasione a una studentessa, Marilena Garlini, e a un promotore, Marco Mascarino, entrambi in gara.

1) Nome, provenienza, occupazione?
M.G. – Mi chiamo Marilena Garlini, vivo nella provincia di Bergamo e sono una studentessa universitaria all’ultimo anno della laurea specialistica in economia e finanza.
M.M. – Mi chiamo Marco Mascarino, alias “Skysthelimit”, in omaggio a una celebre chiusura di discorso di Ben Affleck ai neo assunti in società nel film “boiler room/un kilometro da wall street”, film leggero ma che consiglio a tutti i colleghi pf e che colloco nella mia top ten dei migliori film mai realizzati sul mondo della finanza in generale. Provengo da “Gruppo Deutsche Bank, Finanza e Futuro” per la quale sono in rete dal Novembre 2010 come promotore finanziario. Faccio parte di un gruppo che opera in Alessandria ed è guidato dal regional manager Alessio Fiorini e dal mio group manager Marco Genocchio di Ovada che per primo ha creduto e continua a credere in me avviandomi alla professione e insegnandomi molto.

2) Come ha conosciuto il concorso Top Advisor e cosa l’ha spinta a partecipare?
M.G. – Sono venuta a conoscenza di questo concorso grazie ad un collega dell’università.
M.M. – Conosco il concorso top advisor sin dalla prima edizione, avevo appreso della sua esistenza tramite un sito internet e inizialmente mi sono iscritto per monitorare nel tempo libero in maniera più professionale tramite la piattaforma FIDA l’andamento di un portafoglio Pictet scelto però in autonomia e non con i tradizionali portafogli consigliati che solitamente invece studio per la clientela; poi vedendo che le cose andavano benino sono subentrate ulteriori spinte motivazionali;

3) Cosa pensa del concorso? In che modo le è utile? La aiuta a comprendere meglio il funzionamento dei fondi di investimento?
M.G. – Penso che sia un’opportunità per mettere in pratico quello che studio giorno per giorno. Come si sa, l’università è molto teoria e offre poche opportunità per “mettersi in gioco”. Il concorso, infatti, permette di scegliere tra i diversi fondi ed elaborare una propria strategia come se fosse la “vera” realtà.
M.M. – Non mi sento come hanno fatto altri di muovere critiche al concorso, le regole di quest’anno sono più stringenti ma finora ho ottenuto risultati sulla seconda tappa molto più soddisfacenti che nel complessivo arco temporale della scorsa edizione in cui mi classificai 11° nella classifica finale rischio-rendimento (peraltro con grande soddisfazione personale); credo che una Ferrari sia sempre una Ferrari anche se le regole del gioco cambiano e anzi più il gioco si fa complicato più la sfida è intrigante; all’inizio ammetto però di aver dovuto andarmi a rivedere cos’era l’info ratio! La cultura finanziaria nel nostro paese sta progressivamente aumentando grazie anche sempre più ai professionisti del risparmio come i promotori che possono seguire il cliente come nessun altro attore oggi sul mercato è in grado di fare; concorsi, iniziative di enti e associazioni di categoria e di gruppi come Pictet sono senza dubbio la cornice giusta capace di generare intorno a questo rapporto l’humus fertile perchè il risparmiatore sia sempre più attento all’identificazione delle proprie esigenze e alla scelta delle risposte giuste a tali esigenze, spesso solo da rendere esplicite;

4) Gestire un portafoglio fittizio è molto diverso da gestire soldi veri… cosa sta facendo di diverso rispetto a quello che farebbe con i suoi investimenti?
M.G. – Sicuramente il fatto di non gestire soldi veri permette maggiori libertà, tra cui quella di poter prendere delle decisioni in maniera anche più impulsiva. Non usare soldi propri, infatti, consente di agire in maniera più rapida mentre nella realtà una determinata decisioni potrebbe richiedere un periodo di riflessione più lungo.
M.M.- Con soldi veri il lavoro che si fa è simile ma non può essere considerato uguale, anzitutto l’arco temporale non è di breve o breve/medio periodo come nel concorso, ma in genere di lungo o molto lungo, in secondo luogo nei panni di un gestore sono maggiori il numero di operazioni tattiche a disposizione (seguendo idee, intuizioni anche solo di un momento) rispetto a quelle strategiche che è possibile implementare , certo poi ci sono le somiglianze, identificare dei trend ad esempio, possibilmente che abbiano il loro momento migliore nell’arco temporale che interessa l’investimento e controllare il rischio di pari passo cercando decorrelazione o diversificazione o entrambe; con soldi veri i vincoli che abbiamo in genere sono maggiori e dipendono dalla propensione al rischio del nostro cliente, ma ogni storia fa a sè voglio dire, è difficile entrare ulteriormente nello specifico senza un caso pratico;

5) Quale strategia sta applicando al momento?
M.G. – La mia strategia consiste nell’acquistare determinati fondi e ribilanciare il portafoglio il meno possibile, per evitare di sostenere costi troppo alti. La scelta dei fondi da selezionare, quindi, risulta essere strategica appunto perché i ribilanciamenti non devono essere troppo frequenti. Privilegio prodotti che guardano al mercato americano e asiatico perché credo siano quelli che offrono maggiori rendimenti rispetto al benchmark di riferimento. Scelgo, inoltre, prodotti a limitata volatilità, per evitare di avere un rischio eccessivo. Infine, per garantire una buona diversificazione, una quota minore del portafoglio è investita in fondi obbligazionari, sempre extra-UE per evitare il ripresentarsi di spiacevoli situazioni passate.
M.M. – Ho introdotto in portafoglio il chf bond, un fondo che avevo inserito già la scorsa edizione nei momenti di maggior tensione sui mercati, questa volta prima dell’abbandono del cambio fisso da parte della BNS, mi ha dato molta soddisfazione, ecco questa operazione tattica di copertura avrei voluto replicarla anche nei portafogli dei miei clienti cosa che non ho fatto in tempo a fare per il timing davvero imprevedibile della banca centrale elvetica!!! Uno strumento che avevo introdotto infatti perlopiù per timore di nuove crisi geopolitiche si è rivelato aggressivo e non difensivo, diciamocelo, mi è andata anche bene, vero è che nulla è statico per sempre e dunque un gestore avrebbe dovuto comunque tenere quella cartuccia in portafoglio in ogni caso perché non era questione di se ma piuttosto di quando…se ne avessi avuto solo un po’ di più…eh eh Altra idea più strategica è stata l’azionario Indiano invece che cinese su cui ho basato gran parte del portafoglio e sto traendo soddisfazione dall’obbligazionario dell’area asiatica per via dei maggiori rendimenti e della qualità attuale che viene assegnata a quel credito. Credo molto in MAGO e trovo molto preparato e professionale il suo gestore Andrea Delitala, mi è bastato ascoltare le sue parole a un roadshow per divenire un suo “fan” e convincermi a investire subito anche a titolo personale nel suo fondo e sto passando parola con i miei clienti. All’interno del concorso ne ho una precisa percentuale che funge da stabilizzatore del portafoglio (e con che rendimenti, mi auguro continui così a lungo). Poi, post QE in salsa europea, ho modificato di conseguenza alcune idee di fondo per i prossimi mesi, diciamo privilegiando certe azioni, ma non posso rivelare proprio tutto no?

6) Conosceva già i prodotti di Pictet AM?
M.G. – No, non li conoscevo ancora.
M.M. – Prima del concorso conoscevo i fondi Pictet molto meno di adesso, anche se li avevo apprezzati nei sempre molto ben organizzati e preparati roadshow cui ho avuto il piacere di presenziare sino ad oggi, sono convinto che il concorso sia una vetrina che molte case terze rimpiangono di non aver per questo motivo implementato a loro volta, ma nella vita come nel top advisor le intuizioni oltre che la matematica contano!

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