Portavano soldi all’estero, sospesi e indagati 18 promotori

“RICCHI E FELICI”“Ricchi e felici”: non la conclusione di una favola ma l’operazione nell’ambito della quale – secondo quanto riportato da diverse agenzie di stampa e testate giornalistiche nazionali e locali – 18 promotori finanziari sono stati raggiunti dal divieto temporaneo di esercitare la professione: avrebbero usato la loro attività per drenare il denaro di investitori, intenzionati a portare all’estero le loro disponibilità, verso una società finanziaria svizzera non autorizzata a svolgere alcuna attività in Italia. È successo questo: su ordine emesso dal gip del Tribunale di Firenze Angelo Antonio Pezzuti su richiesta della locale procura della Repubblica – diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo – i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Firenze nelle ore scorse hanno proceduto alla notifica di 18 ordinanze applicative di misure cautelari interdittive nei confronti di altrettanti promotori finanziari, tutti indagati per l’ipotesi di reato di abusivismo di cui all’articolo 166 del decreto legislativo 58/1998 (il Testo unico della finanza), caratterizzato dalla transnazionalità ex articolo 3 della legge 146/2006.

SOLDI ALL’ESTERO
– Le indagini della Guardia di Finanza di Firenze, coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Ledda, hanno consentito di individuare i 18 promotori finanziari che, parallelamente all’attività regolarmente svolta su mandato di istituti di credito italiani nelle province di Firenze, Prato, Pisa, Arezzo, Livorno, Treviso, Venezia, Pavia, Alessandria, Cuneo e Reggio Emilia, si sarebbero adoperati per procacciare clienti interessati a realizzare investimenti tramite la società finanziaria svizzera non autorizzata a svolgere attività in Italia. Ai promotori finanziari destinatari del provvedimento sarebbe stato affidato il compito, in cambio di una provvigione, di individuare, nella platea dei clienti a loro riconducibili per via della professione svolta, quelli potenzialmente interessati a investire all’estero in prodotti finanziari più remunerativi. Per inciso, sono in corso ulteriori approfondimenti sulla legittima provenienza delle somme di denaro trasferite all’estero. A quanto risulta, le somme, in contanti, venivano nascoste in valigette e consegnate dai clienti ai professionisti presso alberghi di livello e poi trasferite in modo illecito in Svizzera tramite “spalloni”.

SOSPESI PER UNO O DUE MESI
– I provvedimenti relativi ai 18 promotori finanziari – della durata di uno o due mesi, a seconda della posizione degli indagati – arrivano a valle dell’operazione “Ricchi e felici” condotta dalle Fiamme Gialle fiorentine, che nell’ottobre 2013 aveva portato all’arresto di quattro persone ritenute a capo di una rete di consulenti finanziari dediti appunto alla ricerca e alla successiva instaurazione di rapporti finanziari con soggetti italiani intenzionati a trasferire illecitamente all’estero, soprattutto in Svizzera, disponibilità finanziarie per decine di milioni di euro. In un caso, risalente al giugno 2013, uno dei promotori finanziari avrebbe accompagnato un cliente in un albergo a Firenze per la consegna di oltre 300.000 euro al “private banker” di una banca privata di Lugano, arrestato nell’autunno dello stesso anno con l’accusa di essere uno dei vertici dell’organizzazione. Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, solo nel primo semestre del 2013 l’organizzazione avrebbe raccolto, anche per portarle all’estero, somme per oltre 200 milioni di euro.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!