Veneto Banca, dall’assemblea ok alla maxi svalutazione delle azioni

OK AL BILANCIO E ALLA SVALUTAZIONE DELL’AZIONE – L’assemblea di Veneto Banca ha licenziato con il 92% dei voti favorevoli, ma tra diverse proteste, il bilancio 2014 e la svalutazione del prezzo delle azioni, sceso del 22,8% da 39,5 a 30,5 euro ciascuna. I 7.412 soci che hanno partecipato in proprio e per delega alle cinque ore di riunione, a Volpago del Montello hanno approvato un bilancio chiuso con un rosso che ha raggiunto i 968 milioni di euro, “ma nel primo trimestre” – ha anticipato il direttore generale, Vincenzo Consoli (nella foto), “il risultato netto è positivo per 49,6 milioni”. Quanto al patrimonio netto del gruppo, non comprensivo del risultato dell’esercizio, esso si attesta oggi a 3,7 miliardi di euro, mentre i coefficienti “pro-forma”, comprensivi del beneficio derivante dalla cessione di Banca Intermobiliare, si posizionano rispettivamente al 10,27% (CET1) e all’11,25% (Total Capital).

NOMINE – E’ stata poi deliberata la nomina di quatto consiglieri di amministrazione per gli esercizi 2015, 2016 e 2017: Graziano Gianmichele Visentin, Stefano Campoccia, Pierluigi Bolla e Matteo Zoppas. Contestualmente è stato nominato sindaco supplente Adolfo Bordin. Il presidente della banca, Francesco Favotto, si è poi soffermato sulle ragioni alla base della scelta, obbligata, di passare da un modello popolare a uno di società per azioni, che si basa sul ritorno economico dei soci azionisti a medio-breve termine.

AGGREGAZIONI – Il presidente ha ricordato che Veneto Banca ha già nominato un advisor, Rothschild, per l’approfondimento e l’esplorazione delle nuove prospettive strategiche. Le opzioni, nel dettaglio, spaziano “fra il proseguimento “stand alone” con un nucleo di soci forti e con uno o più fondi istituzionali per aumentare il capitale, l’aggregazione con una banca già quotata o l’accordo con una banca non quotata per dar vita, su base paritetica, ad un nuovo gruppo bancario radicato sul territorio anche in vista di una possibile quotazione”. Rispetto all’ipotesi di fusione con la Popolare di Vicenza, Favotto si è limitato a confermare che è uno dei possibili partner.

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