Carige, l’assemblea degli azionisti approva l’aumento di capitale

AUMENTO DI CAPITALE – Via libera all’aumento di capitale per Carige per un importo fino a 850 milioni da offrire in opzione ai soci con voto favorevole del 99% degli azionisti presenti o rappresentati. Lo ha deliberato l’assemblea degli azionisti dell’istituto. Durante la discussione di questo punto all’ordine del giorno, la Fondazione Carige (attualmente titolare del 12,5%) aveva annunciato il suo voto a favore dell’operazione chiedendo però al cda – per voce del suo rappresentante Giovanni Domenichini – di valutare l’opportunità “di soprassedere a una o più delle dismissioni previste”.

BILANCIO APPROVATO
– L’assemblea, in sede ordinaria, ha approvato anche il bilancio d’esercizio 2014 della capogruppo Banca Carige, deliberando di portare a nuovo la perdita netta pari a 657,7 milioni di euro (543,5 milioni di euro la perdita netta 2014 consolidata). L’assemblea ha, inoltre, deliberato di coprire la perdita d’esercizio 2013 portata a nuovo per residui 173,4 milioni di euro mediante utilizzo dei sovrapprezzi di emissione.

BOCCIATE LE MODIFICHE STATUTARIE
– L’assemblea ha invece bocciato, a sorpresa, le modifiche statutarie in materia di governance che costituivano l’ultimo punto all’ordine del giorno della parte straordinaria. L’esito del voto è stato determinato dalla posizione sfavorevole rispetto alle modifiche espressa dalla Fondazione Carige attraverso Domenichini. Le modifiche alla governance proposte ai soci, e non approvate, riguardavano le modalità di elezione del presidente e del vicepresidente, il diritto di casting vote, la possibile introduzione della figura di un direttore generale accanto a quella dell’amministratore delegato, la remunerazione del presidente e del vicepresidente e l’introduzione di un secondo vicepresidente.

AUMENTO RISERVATO – I soci di Carige hanno varato anche l’aumento di capitale riservato alle Fondazioni De Mari e Fondazione CrCarrara. L’operazione del valore di 15,8 milioni di euro complessivi è funzionale all’acquisto delle quote di minoranza delle controllate CrSavona e CrCarrara, attualmente detenute dai due enti, da parte di Carige. Tale aumento in natura verrà eseguito prima rispetto alla ricapitalizzazione fino a 850 milioni che sarà offerta in opzione ai soci.

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