Sanzioni per banche e manager, più poteri a Bankitalia

NUOVI POTERI PER LA BCE – Ok dal cdm al decreto di attuazione della direttiva Ue, dove l’Italia era in ritardo, che attribuisce alla Banca d’Italia il potere di rimuovere i vertici delle banche non sottoposte alla vigilanza della Bce, in caso che mettano a rischio la gestione. Previsto un nuovo regime di sanzioni dagli importi più elevati e non solo alle persone fisiche. Il decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue, riferisce l’agenzia di stampa Ansa, riforma anche la disciplina dei requisiti dei manager e dei partecipanti al capitale integrando i requisiti oggettivi di onorabilità e di professionalità con criteri di competenza e correttezza. In applicazione del principio in base al quale gli esponenti debbono dedicare un tempo adeguato all’espletamento del proprio incarico, è prevista una disciplina dei limiti al cumulo degli incarichi.

RISPONDE L’AZIENDA
– In materia di poteri di intervento e correttivi delle autorità di vigilanza, si inserisce la possibilità di rimuovere uno o più esponenti aziendali quando la loro permanenza in carica sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione della banca e non sia possibile pronunciare la decadenza per perdita dei requisiti. Vengono introdotti meccanismi per la segnalazione, sia all’interno dell’ente sia verso l’autorità di vigilanza, di eventuali violazioni normative da parte del personale delle banche (il cosiddetto “whistleblowing”) e l’obbligo di astensione di soci e amministratori nelle deliberazioni in cui abbiano un interesse in conflitto. Infine, è riformata complessivamente la disciplina delle sanzioni amministrative e si sancisce il passaggio a un sistema volto a sanzionare in primo luogo l’ente e solo sulla base di presupposti individuati nel decreto legislativo anche l’esponente aziendale o la persona fisica responsabile della violazione.

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