IL MODELLO IN VERSIONE DEFINITIVA – Arriva la versione definitiva del “waiver” dell’Agenzia delle Entrate (vedi sotto il documento sfogliabile), una sorta di lasciapassare verso la banca estera per i contribuenti interessati alla voluntary disclosure. In pratica, chi intende regolarizzare i propri patrimoni mantenendoli fuori dall’Ue, potrà farlo autorizzando l’intermediario a trasmettere alle autorità finanziarie italiane tutti i dati riguardanti le attività interessate dalla voluntary. Il fac-simile – che accoglie le osservazioni degli operatori del settore e dei professionisti a seguito della consultazione pubblica relativa alla bozza del 30 aprile 2015 – è stato pubblicato sul sito delle Entrate insieme alle istruzioni per la compilazione (vedi sotto). Si compone di due parti: la prima indirizzata all’intermediario estero da compilare a cura del contribuente e la seconda da compilare a cura dell’intermediario, con la dichiarazione di accettazione dell’autorizzazione richiesta dal cliente.
A COSA SERVE – La presentazione all’Agenzia di questa autorizzazione consente al contribuente di ottenere una riduzione delle sanzioni per le violazioni degli obblighi dichiarativi, previsti dall’art. 4, D.L. n. 167/1990, della metà del minimo edittale, anche se il contribuente non trasferisce le attività oggetto di collaborazione in un Paese non appartenente alla Ue o allo See che assicura lo scambio automatico di informazioni. Inoltre, al contribuente che presenta il waiver all’Agenzia delle Entrate non si applica il raddoppio dei termini nel caso in cui le attività finanziarie vengano detenute o trasferite in Svizzera, in Liechtenstein o nel Principato di Monaco, in quanto Stati che hanno sottoscritto un accordo per lo scambio di informazioni in materia fiscale secondo gli standard Ocse entro il 2 marzo 2015.
Ecco il waiver
Qui sotto, le istruzioni per la compilazione: