FUSIONE INVERSA – Banca Mediolanum ingloba Mediolanum S.p.A. Le due società della famiglia Doris hanno approvato il progetto di fusione “inversa” di Mediolanum nella sua controllata, un’operazione che comporterà la quotazione delle azioni di Banca Mediolanum sul mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana (Mta). .jpg)
ACCORCIARE LA CATENA PARTECIPATIVA – La fusione, che prevede l’assegnazione ai soci Mediolanum di una azione ordinaria Banca Mediolanum per ogni azione posseduta, “si pone nel contesto della razionalizzazione della struttura del gruppo bancario Mediolanum conseguente alla recente assunzione del ruolo di capogruppo da parte della controllante Mediolanum”, spiegano le due società. L’operazione mira ad accorciare la catena partecipativa, efficientare i processi organizzativi e gestionali e migliorare il livello di redditività, salvaguardando i marchi e la vocazione commerciale del gruppo Bancario Mediolanum.
ASSEMBLEA STRAORDINARIA A FINE SETTEMBRE – L’Assemblea straordinaria di Mediolanum chiamata a deliberare in merito alla fusione è fissata in prima convocazione per il 29 settembre. Tenuto conto della tempistica per il rilascio delle autorizzazioni necessarie da parte delle autorità di vigilanza, si prevede che la fusione possa essere perfezionata entro il 31 dicembre 2015.
AZIONARIATO – Banca Mediolanum è partecipata al 100% da Mediolanum S.p.A. che vede nel suo azionariato Ennio Doris (nella foto) con il 29,7%, la moglie Lina Tombolato con il 6,75% e Fininvest con il 30,15%. Nell’ottobre 2014 Bankitalia ha applicato le nuove norme sui conglomerati finanziari e, considerato la perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi in seguito alla condanna per frode fiscale, ha disposto l’obbligo di cessione della quota che eccede il 9,9%. Per gli azionisti Mediolanum S.p.A. è previsto il diritto di recesso al prezzo di 6,611 euro per azione.