Amazon rivoluzionerà anche la consulenza finanziaria

Si parla sempre più spesso della tecnologia come la più grossa minaccia all’occupazione mondiale, compreso il settore finanziario. E in effetti, colossi come Apple, Facebook e Google hanno già “assaggiato” il terreno realizzando servizi finanziari e di payments innovativi, sfidando il dominio delle banche tradizionali. Eppure le sinergie esistono ancora. Il mondo della consulenza finanziaria potrà infatti beneficiare di Alexa, l’app di Amazon basata sull’intelligenza artificiale che consentirà di rispondere a semplici quesiti, controllare meteo e appuntamenti in calendario, offrire notizie e interfacciarsi con le abilità scritte dagli sviluppatori esterni. Un vero e proprio assistente digitale – di recente finalmente installato sui dispositivi android, sebbene in Italia l’aggiornamento non è ancora disponibile Alexa – che permette, tramite comandi vocali, di gestire i propri ordini, ricercare un prodotto ed anche di ricevere informazioni generali su luoghi, musica, sport e tanto altro.

Già: quel “tanto altro” che comprende anche la gestione patrimoniale. Ubs è in prima linea e sta già collaborando con il colosso di Jeff Bezos per consentire a clienti e non della banca di ottenere risposte a quesiti di carattere economico-finanziari attraverso Alexa, che automatizza i processi di interazione tra consulente e il cliente stesso. Per ora i comandi sono semplici (es. “Posso trasferire 100 dollari dal mio conto corrente al deposito titoli?”), ma la stessa Amazon fa sapere che le aziende potranno in futuro utilizzare la piattaforma per gestire richieste sempre più complesse dal momento che l’app è in costante miglioramento. E le funzionalità non si fermano qui: Alexa permette ai consulenti di pianificare incontri, informare i clienti su eventi o bisogni imminenti. Amazon non è però l’unica: anche altre aziende stanno cominciando a offrire servizi basati sulla tecnologia del machine learning come Salesforce, che recentemente ha presentato la propria piattaforma dedicata ai financial advisor americani. E c’è chi si sta sforzando di sviluppare interfacce conversazionali, come ad esempio Bank of America con Erica.

Ovviamente Amazon ha il vantaggio di avere una base di milioni di utenti che vanno ben aldilà dell’industria del risparmio gestito. C’è quindi da preoccuparsi e guardare Amazon come un competitor negli anni a venire? Scott Mullins, responsabile dello sviluppo del business dei servizi finanziari mondiali di Amazon Web Services, assicura di no: “L’obiettivo è quello di aiutare i wealth manager ad abbracciare l’era digitale in modo che poi possano dedicare più tempo a innovazione e ad affrontare le sfide della clientela”. E inoltre c’è da sperare che per un colosso come Amazon, che ha l’obiettivo di reinventare i viaggi nello spazio, fare la guerra alle banche passi in secondo piano.

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