PARLA FRANCO COLOMBO – E’ uno dei professionisti della promozione finanziaria che stanno mettendo la propria esperienza al servizio dei colleghi. Ci riferiamo a Franco Colombo (nella foto), promotore di Banca Mediolanum dagli albori, nel 1985 quando era nota nel settore come Programma Italia. Attualmente è supervisore e responsabile dell’ufficio dei promotori finanziari di Banca Mediolanum di Gallarate. Colombo è in Anasf dal 1987, ma la sua prima carica risale al 2009, quando fu eletto consigliere regionale in Lombardia. Con la nomina del 2011 ha fatto la sua prima esperienza in consiglio nazionale. Nel giugno 2014 è entrato a far parte
del comitato esecutivo, con delega all’area marketing e sviluppo associativo. Questo è il parere di Colombo sul presente e il futuro dell’associazione di categoria dei pf.
Dal 1977, anno della sua fondazione a oggi, l’Anasf è una realtà che è cresciuta costantemente. Cosa rappresenta oggi per i promotori finanziari?
Anasf rappresenta una grande associazione con la mission di tutelare gli interessi degli associati, ma con uno sguardo rivolto all’intera categoria, oggi in piena evoluzione.
Quali compiti e mission affiderebbe all’Anasf del futuro?
L’attività del promotore finanziario ha ormai raggiunto una dimensione che si è definitivamente staccata dalle logiche di quaranta anni fa, la pura vendita. Ormai si è definitivamente affermata la consulenza nella prestazione della propria attività, favorito anche da un impianto normativo in forte cambiamento nella direzione della protezione degl’investitori. Tutto ciò non può che proseguire, Anasf deve essere il tramite per una sempre maggior professionalizzazione sia in ambito europeo che nazionale. Dobbiamo assolutamente valorizzare il modello italiano.
Tra contratto nazionale di categoria dei promotori finanziari, realizzazione dell’Albo unico dei consulenti finanziari e soluzione al problema Enasarco dei pf, quale preferirebbe realizzare e perché?
Al primo posto pongo assolutamente l’Albo unico dei Consulenti finanziari, quella che abbiamo denominato La casa della Consulenza. Il cambio della denominazione da promotori a consulenti, l’assegnazione della vigilanza all’organismo e il mantenimento e rafforzamento della rappresentanza, in un momento in cui si affacciano nuove figure professionali, sono sicuramente la priorità.
A suo giudizio quale risultato concreto può raggiungere il prossimo decimo Congresso Anasf di Perugia?
Il congresso comunque vada deve ottenere un unico risultato, proseguire nel raggiungimento di tutti gli obiettivi sui quali Anasf sta lavorando ed essere sempre vigili e incisivi su tutto ciò che è e sarà di interesse per la nostra categoria e per i risparmiatori.