Esma, Anasf ribadisce: no alla ”clausola di salvaguardia”

LINEE GUIDA ESMA – Archiviata la scadenza del 10 luglio, termine entro il quale era possibile inoltrare le osservazioni sulle Linee Guida dell’Esma (qui la notizia), emergono le posizioni delle associazioni di categoria che, con l’occasione, hanno fatto sentire la loro voce. Anasf, in particolare, ha espresso la sua contrarietà all’introduzione di qualsiasi “clausola di salvaguardia” fondata sulla previsione di un numero minimo di anni di esperienza continuativa per chi già offre consulenza e informazioni su prodotti e servizi finanziari. Come già anticipato nella conferenza stampa annuale di maggio (qui la notizia), per Anasf la qualifica di promotore finanziario già regolarmente iscritto all’Albo (previo superamento dell’esame o di diritto e, dunque, previa verifica dell’esperienza acquisita) soddisfa automaticamente i requisiti di conoscenze e competenze proposti da Esma. Diverso è il discorso per l’universo dei bancari, i quali non hanno una qualifica equivalente all’iscrizione ad Apf.
 
L’ESPERIENZA MINIMA – La proposta di Esma, che parla di un periodo di esperienza minima di cinque anni, pone secondo l’associazione alcune rilevanti questioni per tutti quei soggetti che a oggi prestano regolarmente i servizi rilevanti da meno di cinque anni: innanzitutto, l’effetto retroattivo è di dubbia legittimità; inoltre, creerebbe una situazione di incertezza non solo per i soggetti che prestano i servizi indicati, ma anche per i loro clienti. Come riconosciuto da Esma stessa, la consulenza in materia di investimenti è un servizio di “alto valore”, basato su una relazione di fiducia tra l’investitore e il promotore finanziario
 
PROMOTORI E BANCARI – Come per l’accesso alla professione, anche per il suo sviluppo i promotori finanziari detengono già i requisiti che Esma propone, visto che l’aggiornamento professionale fa parte dell’attuale iter formativo del pf, diversamente da quanto accade per i bancari. Pertanto, la soluzione individuata dall’autorità trova il favore di Anasf solo se riferita alla categoria dei bancari che non siano pf, in un’ottica di equiparazione degli standard professionali. L’attenzione di Anasf è altresì indirizzata verso coloro che non sono ancora iscritti all’Albo di categoria: l’introduzione di un requisito minimo di esperienza, previsto a partire dalla data di adozione delle nuove linee guida, permette di riprendere le proposte dell’associazione sull’opportunità di favorire il ricambio generazionale e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro attraverso un periodo di affiancamento delle nuove risorse ad opera di un tutor che sia un promotore finanziario iscritto all’Albo.

 

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