Giuliani investe su Azimut

UTILE +120% – Pietro Giuliani ha investito in fondi Azimut tutti i 40 milioni di euro incassati dal collocamento di azioni ordinarie del gruppo presso investitori istituzionali (qui la notizia). Lo ha dichiarato lo stesso presidente e a.d. in occasione della semestrale del gruppo, che ha registrato un utile netto in volata a 180,4 milioni di euro, +120% rispetto agli 81,8 milioni del primo semestre 2014. Azimut ha raggiunto così il suo record storico in soli sei mesi. E per l’intero 2015, Giuliani prevede un utile tra i 200 e i 300 milioni di euro. L’utile ante imposte consolidato si è attestato a 206,7 milioni (rispetto agli 83,6 milioni di un ano fa), mentre i ricavi consolidati sono stati pari a 414,7 milioni (rispetto a 258,4 milioni nel primo semestre 2014). La posizione finanziaria netta consolidata a fine giugno 2015 risultava positiva per 339,6 milioni (era di 303,9 milioni a fine giugno 2014 e di 312,4 milioni a fine dicembre 2014). Nel semestre la cassa generata dalle attività operative è stata di 218 milioni e sono stati pagati dividendi ordinari per circa 103 milioni di euro.

MASSE E RACCOLTA – Il totale delle masse gestite a fine giugno 2015 ha toccato i 30,2 miliardi; il dato comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato arriva a 35,2 miliardi. La raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno è stata di circa 3,9 miliardi, record storico per il gruppo, anche grazie al consolidamento delle masse di alcune joint venture estere che hanno contribuito per circa 1,6 miliardi, portando così il peso delle masse fuori dall’Italia a pesare per il 12% sul totale.

RECLUTAMENTO – Infine, sul fronte del reclutamento di promotori finanziari e private banker, nel primo semestre 2015 il gruppo e le sue divisioni hanno registrato 80 nuovi ingressi, portando il totale delle reti a 1.545 unità.

PARLA GIULIANI
– “Quello appena concluso verrà ricordato come il miglior semestre del gruppo sia sotto il profilo economico-finanziario con un utile netto di 180 milioni di euro, sia a livello di crescita delle masse e di raccolta netta che da inizio anno sfiora i 4 miliardi”, ha detto Giuliani.

IL COMMENTO SULLA CONSOB – Il manager si è espresso anche sul recente richiamo della Consob sui fondi esteri ed esterovestiti (qui la notizia): “riteniamo corretta e doverosa l’attenzione posta da Consob sulla tutela degli interessi dei clienti che è il principio e il fondamento su cui Azimut ha sempre agito. I nostri financial partner non sono remunerati sulla base delle commissioni di performance e dunque non vi sono rischi che, in base a ciò, ai clienti venga consigliato un fondo piuttosto che un altro. Certo, sui costi deve esserci la totale trasparenza, ma chi fa questo lavoro e si relaziona quotidianamente con i clienti, sa bene che alla fine quello che viene da loro riconosciuto sono i ritorni offerti e la qualità del servizio. Due semplici elementi che io stesso, come cliente, ho valutato quando a seguito della modifica del patto di sindacato di Azimut e la vendita del mio pacchetto di azioni ho deciso di investire il 100% dei 40 milioni (al netto delle tasse pagate) sui fondi lussemburghesi del Gruppo senza alcuna agevolazione sulle commissioni di performance. Se ritenessi quest’ultime un fardello avrei agito diversamente, magari nascondendomi dietro il principio della diversificazione. Se poi ci sarà un intervento normativo, non prevedo impatti di medio periodo come abbiamo dimostrato già nel 2005, con un repricing effettuato in seguito ad un cambio di normativa sui fondi italiani. Mi appare comunque eccessiva l’attenzione posta sulle commissioni di performance e sull’incidenza sul nostro conto economico, soprattutto se relazionate al nostro utile che, seppur ragguardevole e in crescita, non è fantascientifico”.

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