Semestre in utile per Ubp, effetto franco contenuto

UTILE IN CALOUnion Bancaire Privée (nella foto, gli uffici) riporta un utile netto di 79,5 milioni di franchi svizzeri a fine giugno 2015, in calo del 3% rispetto agli 82 milioni di franchi svizzeri dello scorso anno, riuscendo dunque a contenere l’impatto negativo delle misure adottate dalla banca centrale svizzera nel gennaio scorso. Grazie a una sostenuta attività commerciale, si legge sulla nota ufficiale, “Ubp ha beneficiato di una raccolta netta di oltre 2 miliardi di franchi svizzeri da parte dei clienti istituzionali e privati”. Il patrimonio in gestione, denominato soprattutto in valute estere, segnala un leggero calo (-1,8%) rispetto a fine giugno 2014 e si attesta a 93,1 miliardi di franchi svizzeri. Questo dato non tiene conto delle attività di Coutts International, la cui acquisizione è stata annunciata a fine marzo 2015.
 
PATRIMONIO IN GESTIONE – “Con l’80% dei nostri asset denominati in valuta estera, l’apprezzamento del franco svizzero ha un peso notevole sui ricavi. Il suo impatto, stimato a quasi 20 milioni di franchi svizzeri nei primi sei mesi, potrebbe accentuarsi nel secondo semestre”, sottolinea Guy de Picciotto, ceo di Ubp. “Il mantenimento dei risultati riflette la nostra capacità di controllare i costi e proporre ai clienti prodotti e servizi performanti, in grado di rispondere alle loro esigenze”. Al 30 giugno 2015 il patrimonio in gestione è risultato pari a 93,1 miliardi di franchi svizzeri, rispetto ai 94,8 miliardi dell’anno precedente. La diminuzione dell’1,8% è direttamente legata all’effetto dei tassi di cambio, il cui impatto negativo è stato comunque fortemente limitato grazie all’afflusso di capitali sia dalla clientela istituzionale sia da quella privata, nei mercati di crescita di Ubp. I proventi dell’attività sono stabili e hanno raggiunto 379,5 milioni (rispetto a 380,8 milioni a fine giugno 2014), favoriti soprattutto da sostenute attività di trading.

INVESTIMENTI – Il leggero aumento (+1,7%) dei costi d’esercizio, che ammontano a 252,6 milioni di franchi svizzeri rispetto ai 248,4 milioni di franchi svizzeri dello scorso anno, è legato ai primi effetti dell’integrazione di Coutts International e agli investimenti realizzati nelle aree di crescita della banca: nel corso del primo semestre Ubp ha tra l’altro concluso una joint venture con un team di asset management a Shanghai e potenziato i suoi team commerciali per l’Europa dell’est e il Medio Oriente. La banca prosegue tuttavia la rigorosa gestione dei costi. Nei primi sei mesi dell’anno Ubp ha così migliorato il cost/income ratio consolidato (66,6%) sebbene la base di costi sia denominata in franchi svizzeri e i proventi siano principalmente in euro e dollari.

 

INTEGRAZIONE IN CORSO – “Il bilancio, caratterizzato da un’abbondante liquidità, ha raggiunto i 19,45 miliardi (in rialzo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2014)”, si legge sulla nota. “La gestione conservativa dei rischi consente a Ubp di mantenere un’eccellente base finanziaria e di ottenere un indice di capitalizzazione Tier 1 del 30,5% (prima dell’integrazione di Coutts International)”. Il semestre è stato contrassegnato dall’annuncio dell’acquisizione di Coutts International e i team sono mobilitati per mettere in atto il piano d’integrazione e assicurare che il passaggio si realizzi nelle migliori condizioni per i clienti e i collaboratori. Il progetto è in fase avanzata e il calendario previsto è rispettato. Questi primi mesi hanno permesso di confermare che le due entità hanno un’eccellente complementarità della rispettiva offerta e che le loro culture sono in perfetta sintonia a tutto vantaggio dei clienti. 

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