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PORTAFOGLIO MEDIO IN CRESCITA – In particolare, la quota di professionisti con un portafoglio medio superiore ai 20 milioni di euro è salito dal 15% di inizio anno al 18%, mentre la percentuale di family banker con asset in gestione tra 10 e 20 milioni è salita dal 31 al 33%. Si è ridotta invece dal 30 al 28% la quota di pf con un portafoglio medio tra 5 e 10 milioni e dal 19 al 17% quella dei portafogli tra 1 e 5 milioni. Stabile al 5% invece la quota di portafogli inferiori a un milione di euro. Più nel dettaglio, al 30 giugno 2015 i private banker – ovvero i family banker dedicati a una clientela di tipo affluent e high net worth – erano in tutto 404, con un portafoglio medio di 32,1 milioni di euro.
PREVISIONI – Sul fronte della raccolta attesa per fine anno, Massimo Doris ha spiegato all’agenzia di stampa Radiocor che il 2015 dovrebbe concludersi con una crescita in linea con il primo semestre, quando è stata del 15%. “Metto in conto un progresso almeno del 10-15%”, ha detto. E il mese di luglio sarà “più o meno in linea con giugno, forse un po’ più alto”, mentre la raccolta netta in fondi sarà “buona ma inferiore a giugno, quando il dato aveva beneficiato di un’operazione di un cliente importante molto particolare”. Il mese che sta per concludersi evidenzierà invece un deciso incremento dei mortgage: “stiamo registrando una fortissima crescita delle richieste”, ha detto Ennio Doris.
RICHIAMO CONSOB – Quanto al richiamo della Consob al rispetto della normativa Mifid, Massimo Doris ha precisato che “i nostri family banker non percepiscono bonus legati alle commissioni e dunque non hanno interesse a incentivare un prodotto rispetto a un altro. I nostri fondi”, ha aggiunto il manager, “sono stati approvati a livello europeo. Se poi l’Esma, come pare, a inizio del 2016 darà nuove indicazioni e nuovi standard, ci adegueremo”.