Voluntary disclosure, l’Agenzia adotta la linea più severa

L’Agenzia delle Entrate si esprime in chiave restrittiva sui temi caldi della voluntary disclosure. “La nuova circolare – la numero 27/E – ha sciolto alcuni nodi sulla voluntary disclosure, specialmente in tema di procure, prelievi e cassette di sicurezza, che erano gli argomenti più dibattuti”, ha spiegato a BLUERATING l’avvocato Massimo Antonini, responsabile del dipartimento fiscale dello Studio Legale Chiomenti.

PROCURA – Nel dettaglio, la circolare precisa che “coloro che hanno una procura al prelievo su un rapporto bancario, ma di fatto non hanno mai utilizzato la delega” – i cosiddetti procuratori passivi – sono comunque tenuti a presentare istanza per accedere alla procedura di collaborazione volontaria. “Si tratta dunque di un’interpretazione più restrittiva rispetto all’impostazione precedente, in base alla quale i procuratori in grado di dimostrare di non aver mai utilizzato la delega potevano ritenersi esonerati dalla voluntary disclosure”, ha spiegato il legale: la ratio sottostante, ha proseguito, è che “chiunque abbia la disponibilità di un conto, anche se di fatto non lo utilizza, deve indicarlo nel quadro RW”. Restano invece esentati dall’obbligo di attivare la procedura i procuratori con una delega limitata all’operatività sui conti correnti ma che non preveda la possibilità di prelievo.

CASSETTE DI SICUREZZA – Per quanto riguarda invece le cassette di sicurezza, ha proseguito il legale, la circolare precisa che “il contribuente che detiene del denaro all’interno di una cassetta è tenuto a versarlo su un conto corrente acceso a seguito dell’attivazione della procedura”. Se il contribuente è in grado di dimostrare di non aver mai aperto la cassetta di sicurezza dal 2009, “allora quel denaro non verrà ritenuto rilevante ai fini della procedura, se la cassetta è detenuta in Italia. Da tale affermazione si desume altresì che se la cassetta è detenuta in uno ‘Stato collaborativo’, e comunque non è stata aperta dal 2009, le somme ivi detenute non assumeranno rilevanza ai fini Irpef, ma solo ai fini del monitoraggio fiscale”.

PRELIEVI DA C/C – La terza tematica rilevante chiarita dalla circolare è infine quella dei prelievi dai conti correnti. “L’Agenzia”, ha chiarito Antonini, “si è espressa in maniera restrittiva prevedendo la possibile esclusione dai benefici della voluntary disclosure nel caso di prelievi non periodici e di elevato importo in assenza di una spiegazione che li giustifichi. Una fattispecie che, finora, non pareva dovesse considerarsi – nel silenzio normativo – quale causa di esclusione dalla procedura”.

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