Banche, boom del mobile banking

MOBILE BANKING – I clienti delle banche italiane sono sempre più 2.0. Secondo quanto rivela il rapporto annuale sul mobile banking di Abi Lab, il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’Abi, in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano, il mobile banking è un fenomeno in netta espansione e nel 2014 ha raggiunto una crescita di oltre l’80%. Sono le applicazioni a fare da traino a questo mercato. Nel 2014 quelle scaricate sono state in media circa 8.800 al giorno.

MERCATO DELLE APP
– La spinta innovativa del mobile banking passa spesso dalle applicazioni, sempre più apprezzate dal mercato. Nel 2014 quelle scaricate sono state in media circa 8.800 al giorno, il 17% in più del 2013. Al di là della crescente diffusione di app dedicate, si registra una continua introduzione di nuove funzionalità e un ampliamento dei sistemi operativi supportati. Il 43% degli utenti di mobile banking da smartphone utilizza anche un’app complementare a quella tradizionale per fare banca. Le app “alternative” utilizzate sono quelle dedicate ai pagamenti (nel 55% dei casi), alla gestione della finanza personale (50% dei casi per gli smartphone e 52% per i tablet), all’assistenza clienti (32 e 38%) e all’operatività sui mercati (entrambi al 24%).

I SERVIZI PIU’ USATI – Per quanto riguarda i servizi più usati all’interno dell’App di mobile banking, il 65% consulta saldo e movimenti di conto corrente tramite smartphone, mentre il 54% ricerca la filiale e lo sportello automatico della propria banca più vicini. Relativamente ai servizi dispositivi si segnala, in particolare, che il 37% effettua bonifici e giroconti da smartphone. Rispetto all’offerta per fasce specifiche di clientela, nei prossimi 12 mesi il 33% delle banche svilupperà un servizio mobile adatto per il segmento delle micro imprese (il 27% lo fa già) mentre il 27% ne prevede uno dedicato ai giovani (il 20% lo fa già).

DOVE E QUANDO – Il momento della giornata “preferito” dagli italiani per operare attraverso questo canale è la mattina (38% per gli smartphone; 32% per i tablet), seguito dal pomeriggio (rispettivamente, 32% e 33%) e dalla prima serata (23% e 31%). La casa continua a mantenere un ruolo di primo piano (68% smartphone e 84% tablet), ma si ricorre ai servizi anche “in mobilità” (23% e 19%) e quando si è “in coda” ad esempio nel traffico cittadino o mentre si aspetta in fila il proprio turno per fare un certificato o ritirare un esame (22% e 13%).

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