SPECIALE ELEZIONI ANASF – I quattro leader a confronto

Nove domande per capirne di più sui programmi delle quattro liste che si presenteranno alle elezioni per il rinnovo delle cariche associative in Anasf, l’associazione di categoria dei pf. Sono state poste nel corso della tavola rotonda “Verso Il Congresso Anasf: liste a confronto”, organizzata da BLUERATING presso la propria sede milanese di via Melchiorre Gioia lo scorso 21 luglio. Alla tavola rotonda, che è stata coordinata dal direttore Andrea Giacobino e condotta dal giornalista Marco Muffato, hanno partecipato gli esponenti di punta delle quattro compagini in campo, ovvero Maurizio Bufi per la lista 1 “Il Futuro della Professione: Tutela, Sviluppo, Consulenza”; Franco Ragone per la lista 2 “Professione e Partecipazione”; Elio Conti Nibali (in collegamento telefonico) per la lista 3 “Il Salto di Qualità: Professionisti per il Cambiamento”; Carlo Bagnasco per la lista 4 “Professionista Consulente: Il Futuro della Finanza”.

Queste le prime tre risposte dei capilista.

1. OBIETTIVI PRIORITARI

Ci può indicare quale obiettivo è al primo posto nel programma della vostra lista?
Bufi – La realizzazione della Casa della Consulenza è sicuramente al primo posto del programma anche per continuità con il mio precedente mandato.
Ragone – L’Anasf deve porsi l’obiettivo di costruire il futuro della professione. Occorrerà ideare nuove iniziative su come proporsi ai risparmiatori e alle istituzioni, il tutto con il concorso delle migliori intelligenze della associazione.
Conti Nibali – L’associazione deve mettere al primo posto il far comprendere a tutto il mercato e all’industria il valore aggiunto rappresentato dal nostro lavoro. È necessario, poi, che questo valore venga riconosciuto consentendoci così il salto di qualità.
Bagnasco – Affrontare il problema del ricambio generazionale, perché attraverso i giovani si innova e si cresce oltre a dare continuità a una professione che sta invecchiando.

2. LE INSIDIE DA EVITARE NEL RECEPIMENTO DELLA MIFID 2
In sede di recepimento della Mifid 2, secondo voi quali aspetti andranno maggiormente presidiati dall’Anasf?
Ragone – Partirei da una definizione più chiara di che cosa si deve intendere per consulenza indipendente e per non indipendente. Da come si sta sviluppando il dibattito in sede europea e da come il mercato si sta orientando negli ultimi anni, sembra che la consulenza non indipendente possa assumere un ruolo pregnante sotto il profilo della qualità. Ed è un bene perché il cliente non ha bisogno di etichettature ma di sostanza ovvero di qualità della consulenza.
Conti Nibali – Il recepimento sconta una serie dei paletti in cui bisogna muoversi. Detto questo, dobbiamo continuare a salvaguardare il nostro modello come già abbiamo fatto con successo in sede di recepimento della prima versione della Mifid. Mai ci potrà essere una previsione che ci faccia diventare in qualche maniera consulenti di serie B, essendo noi in grado di fornire anche la consulenza indipendente. Altro aspetto, dobbiamo tutelare al massimo il ritorno economico della nostra attività. L’efficienza dei mercati sta anche nel dare anche la giusta remunerazione a tutti per il servizio prestato, nel rispetto del rapporto con il risparmiatore.
Bufi – L’attuale distinzione, tra prestazione del servizio di consulenza su base indipendente e non indipendente, è frutto di una battaglia che la nostra associazione ha condotto in Europa con altri contro l’ipotesi di una distinzione tra consulenza indipendente e ristretta che non incontrava il nostro gradimento. Nella fase di recepimento, rimarcheremo il modello e la tipicità della nostra professione che mette insieme il momento consulenziale e quello del collocamento fornendo così un servizio a 360 gradi. E ciò non solo a livello europeo ma anche nei passaggi del recepimento che riguardano il legislatore nazionale.
Bagnasco – Anasf deve essere attenta affinché il recepimento della Mifid non determini appesantimenti burocratico-amministrativi che poco o nulla hanno a che fare con i veri contenuti della consulenza. Inoltre, bisogna stare attenti a salvaguardare e valorizzare il modo di fare consulenza del pf in Italia che ha fatto scuola e deve rimanere un punto di riferimento anche per l’Europa.

3. CONTINUARE A CONTARE NELL’ALBO UNICO DEI CONSULENTI FINANZIARI
I consulenti finanziari cosiddetti indipendenti secondo voi devono parte del nuovo Albo unico dei consulenti finanziari e se sì a quali condizioni? Con quale incidenza su governance, vigilanza del nuovo Albo e il ruolo degli stessi promotori finanziari?

Conti Nibali – Non esistono consulenti di serie A e B. Noi promotori siamo consulenti a pieno titolo visto che, oltre alla consulenza, effettuiamo la promozione del servizio lavorando per conto di intermediari. Fatta questa premessa, va bene che siano rappresentati anche consulenti e società di consulenza. All’Albo deve essere affidata la vigilanza, coerentemente con l’impostazione di governo completo di questo settore. Governance? Dobbiamo preservare il ruolo che abbiamo costruito con grande fatica e che ha contribuito a dare efficienza all’Albo. I pf si aspettano di continuare a essere rilevanti nella gestione dell’Albo per il cinquanta per cento.
Bagnasco – È fondamentale che in Apf i promotori, attraverso l’Anasf, possano recitare un ruolo determinante. I consulenti fee only, per quanto ci riguarda, possono stare nell’Albo se questa è l’evoluzione.
Bufi – Rifletterei sul nostro cambio di denominazione in consulenti finanziari che non è solo un fatto di sostanza ma che aiuta nella percezione presso il grande pubblico dei risparmiatori. È evidente che la vigilanza è un aspetto dirimente perché permette non solo un’attività di controllo sugli attuali iscritti pf ma anche su soggetti che attualmente non sono censiti né vigilati.
Ragone – Se il legislatore individuasse un termine alternativo a consulenti indipendenti, tipo consulenti fee only o a parcella, lo troveremmo più adatto considerato che la consulenza indipendente può essere offerta anche dai pf. Così saranno bene accetti e avranno la loro stanza nella Casa della Consulenza. A quel punto si potrà pensare a un Albo unico di tutti gli operatori sul mercato e dotati di una vigilanza senza più zone grigie.

Nei prossimi giorni su bluerating.com verranno pubblicate le altre domande della tavola rotonda “Verso Il Congresso Anasf: liste a confronto”

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