L’ORA DELL’M&A – Se non riesci a batterli, unisciti a loro. Sembra essere stato questo lo slogan alla base della recente decisione di BlackRock di acquisire il robo-advisor FutureAdvisor. Sono finiti i giorni in cui i sistemi di creazione automatizzata dei portafogli d’investimento minacciavano il settore del risparmio gestito: ora è partita la corsa agli acquisti. Come spiega InvestmentNews, ci sono due ragioni di fondo: da una parte l’acquisizione di una piattaforma di robo-advisor consente di entrare nel mercato dei servizi online e dall’altra potrebbe essere economicamente più conveniente di implementare una propria piattaforma internamente.
GLI OBIETTIVI – Quali sono quindi i robo-advisor più attraenti in questo momento? Secondo gli esperti i migliori sulla piazza americana sarebbero Wealthfront e Betterment – entrambi con circa 2,6 miliardi di dollari di patrimonio in gestione – ma proprio per questo “fuori portata”, perché le loro valutazioni sono troppo alte per qualsiasi società che intendesse comprarle. Ovviamente, continua InvestmentNews, il target ideale sono le aziende medie-piccole, come SigFig, nonostante lo stesso co-fondatore, Michael Sha, abbia allontanato qualsiasi ipotesi di M&A.
CHI SI STA ATTREZZANDO – Intanto, l’aum dei robo-advisor negli Stati Uniti continua a crescere: a luglio ammontava a circa 21 miliardi di dollari, in aumento del 34% rispetto al mese precedente. Un mercato che fa gola ai colossi del settore finanziario che ancora non si sono lanciati in questo ambito. Prima di BlackRock, infatti, la società di consulenza Pershing a giungo aveva annunciato la collaborazione con il robo-advisor Marstone per un servizio di investimento automatico. Fidelity a inizio anno aveva avviato una partnership con Betterment, mentre Wells Fargo e TD Ameritrade non hanno ancora rivelato se hanno in programma di implementare un proprio robo advisor.