Anasf, per la qualità serve cultura

RINGIOVANIRE LA CATEGORIA – Dopo essere stata tra gli anni ‘80 e ‘90 una delle più espansive nel mercato del lavoro, la professione di promotore finanziario ha visto negli ultimi 15 anni un significativo rallentamento nell’ingresso di giovani professionisti sul mercato, vivendo per lo più su passaggi di operatori provenienti dal mondo bancario. Ciò ha portato a un graduale invecchiamento dell’età media degli iscritti all’Albo, ormai stabilmente oltre i 50 anni d’età. Pare oggi una situazione paradossale, considerato il bisogno crescente di consulenza e assistenza che i risparmiatori manifestano da tempo, a fronte di una completa trasformazione dei mercati e delle “regole del gioco”, dettate in larga parte dall’Europa. Da anni ci si interroga su come ringiovanire la categoria, ridandole la dinamica di sviluppo d’un tempo, consapevoli anche che il mercato di riferimento stia per trasformarsi radicalmente, passando dai “figli di Gutenberg” ai “nativi digitali”.

LE NORME VIGENTI – La categoria, da un lato, si è concentrata esclusivamente sulla richiesta di intervento verso gli intermediari, allo scopo di sensibilizzare le aziende ad una strategia di lungo termine. Dall’altro, non ha colto l’opportunità che una legge dello stato metteva a disposizione da tempo, dimenticando un principio fondamentale: deve essere la categoria professionale a pensare al proprio futuro in prima istanza, non chi gode delle sue prestazioni, accomunando in questa situazione sia le aziende che fruiscono dell’operato dei pf (ai sensi della Mifid), che i clienti che ne ricevono a loro volta le prestazioni di analisi, consulenza, collocamento ed assistenza. Dunque? Vediamo le norme vigenti. Con il dm 509 partì nel 1999 una rivoluzione del mondo universitario, bacino naturale nel quale l’evoluzione professionale possa andare a cercare nuovi neofiti, completata dal dm 270 del 2004. La parte di nostro interesse di queste norme è nella previsione dei tirocini curriculari, integrazioni del percorso accademico dello studente tesi ad avvicinarlo al mondo del lavoro. Ogni tipo di attività e/o professione si è da tempo presentata ai dipartimenti universitari, proponendo convenzioni che consentissero ai giovani di conoscere attività affini alle proprie attitudini, svolgendone una sorta di accesso tutelato, attraverso la presenza di tutor. Tali percorsi vengono riconosciuti nei piani di studio, attraverso crediti formativi che li completano. I promotori finanziari, però, a tutt’oggi mancano all’appello.

L’EDUCAIZONE DI ANASF – Da qui nasce la proposta che Anasf sta presentando agli intermediari e che intende percorrere come associazione rappresentante della categoria, attraverso una attività che diventerà sempre più capillare sul territorio. Dopo i Career Days, che vengono già svolti presso vari atenei, l’obiettivo è quello di dare risposta a docenti e studenti, mediante la possibilità di accedere, attraverso convenzioni appositamente siglate con gli uffici tirocini dei vari dipartimenti universitari ed in una fase che possiamo definire propedeutica, alla conoscenza della professione, dando così origine ad una sorta di selezione naturale dei potenziali professionisti di domani. Molti giovani potranno così comprendere e scegliere il loro futuro, che passerà poi naturalmente attraverso il successivo superamento dell’esame abilitativo all’iscrizione all’Albo e che potrà poi essere seguito da un praticantato che coinvolgerà gli intermediari, magari con investimenti sostenuti da fondi europei, con margini d’errore nella qualità della selezione ben più ridotti di quelli derivanti dalle iniziative attualmente esistenti. Avremo un aumento del livello medio d’istruzione, una gradualità formativa e tempi naturali per l’inserimento e lo sviluppo del nuovo professionista sul mercato. Diciamocelo: in fondo, l’autorevolezza di una professione si costruisce dalle sue fondamenta. I risparmiatori del presente e del futuro ci ringrazieranno per questa lungimiranza.

Ferruccio Riva fa parte del comitato esecutivo Anasf, Area tutela contrattuale, previdenziale e fiscale

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