Banche risanate, per i consulenti ora la strada è in salita

Mifid 2, valutazioni elevate e i vari salvataggi delle banche italiane che erano in difficoltà potrebbero ridurre l’appeal del settore del risparmio gestito. I motivi ricorrenti di cautela, secondo gli analisti di Equita sim, sono diversi. Nella fattispecie i primi due sono: la pressione sui margini dovuta a Mifid 2 e alla riduzione dei rendimenti futuri e «le valutazioni nella parte alta del range storico nonostante il fatto che i mercati siano in una fase di late bull market», commenta Matteo Ghilotti, analista di Equita sim. E aggiunge: “A questi fattori si aggiunge la maggiore difficoltà che potranno avere secondo noi le reti di promotori nel sottrarre clienti e asset alle banche tradizionali dopo il salvataggio di Banca Mps e delle banche venete. Queste tre banche, da sole, hanno perso 44 miliardi di euro di depositi nel triennio 2014-2016 e, se sommassimo la perdita di raccolta indiretta (titoli, fondi, polizze vita), probabilmente si arriverebbe a 60-70 miliardi contro flussi netti cumulati per gli asset gatherer quotati pari a 61 miliardi nello stesso periodo”. Precisa: “Banca Mps sotto il controllo dello Stato e le venete sotto Intesa Sanpaolo con tutta probabilità smetteranno di perdere clienti e masse e anzi diventeranno commercialmente aggressive per recuperare quote di mercato. La nostra idea è che le reti di promotori continueranno a crescere, ma troveranno maggiori difficoltà e quindi torneranno a livelli di raccolta inferiori (anche se sempre eccellenti) a quelli record degli ultimi anni. Le valutazioni però non scontano un rallentamento della raccolta, né il peggioramento dei margini che è inevitabile a causa di Mifid2 e dei bassi rendimenti futuri che il quantitative easing porta con sé”.

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