Soldi sottratti ai clienti e falsi rendiconti: radiati due pf

RADIATO UN PF EX MEDIOLANUM – No, quelli di ieri (vai qui per la notizia) non erano gli ultimi provvedimenti destinati a promotori finanziari che la Consob ha pubblicato a settembre. Ce ne sono altri due e riguardano altrettante radiazioni. Cominciamo dalla prima, seguendo l’ordine crescente delle delibere. Con la delibera numero 19176, Consob ha sancito la radiazione dall’Albo di Roberto Di Pietro. La vicenda che lo riguarda ha avuto origine dalla nota trasmessa in data 25 luglio 2013, con la quale Banca Mediolanum ha segnalato di aver comunicato a Di Pietro il recesso dal mandato, per giusta causa, “in ragione della gravità delle irregolarità riscontrate a suo carico nello svolgimento dell’attività di promotore”. Con la nota pervenuta in data 7 ottobre 2013, poi, sono stati portati all’attenzione i reclami presentati in data primo ottobre 2013 da altri cinque clienti, segnalando a carico di Di Pietro la comunicazione di informazioni non rispondenti al vero, l’utilizzo fraudolento dei codici di accesso telematico ai rapporti di loro pertinenza e il perfezionamento di operazioni non autorizzate. In merito alla comunicazione di informazioni non veritiere, è emerso che Di Pietro ha trasmesso ai clienti alcuni rendiconti non rispondenti al vero, che Banca Mediolanum ha disconosciuto. Ancora: con la successiva nota inviata il 14 ottobre 2013, Banca Mediolanum ha comunicato ulteriori elementi in merito alle irregolarità poste in essere dal promotore: nel dettaglio, il pf ha acquisito la disponibilità di liquidità di pertinenza di alcuni clienti per un ammontare complessivo pari a circa 734.499,19 euro, di cui 254.455,70 euro nel solo periodo 2009/2013, tramite operazioni disconosciute dai clienti.
 
FIRMA CONTRAFFATTA E NON SOLO – La banca ha riscontrato che le acquisizioni sono state poste in essere attraverso una serie reiterata di condotte illecite e di operazioni fraudolente come l’uso – tramite la contraffazione della firma – dei libretti degli assegni e delle tessere bancomat di pertinenza degli stessi clienti, che il promotore si è fatto consegnare con l’inganno, la ricezione di mezzi di pagamento costituiti da denaro contante e l’emissione – mediante sottoscrizione apocrifa – e l’incasso a proprio favore di assegni tratti sui conti correnti intestati ai clienti. Di Pietro ha poi omesso di trasmettere alla banca alcuni ordini impartiti da alcuni clienti, di cui Banca Mediolanum ha comunicato di non aver mai ricevuto i relativi moduli. Alla fine, l’autorità ha ritenuto che “dall’esame della documentazione in atti, emergono elementi idonei a far ritenere pienamente accertata l’illiceità delle condotte poste in essere dal promotore. Le risultanze istruttorie attestano, in particolare, che Di Pietro ha acquisito liquidità di pertinenza della clientela, anche tramite distrazione, con l’utilizzo fraudolento dei relativi codici di accesso telematico, contraffacendone la firma per eseguire operazioni non autorizzate, ricevendo dagli stessi mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte, dissimulando talora dette operazioni comunicando ai medesimi rendiconti non veritieri”. Alla fine, per lui Consob ha stabilito la radiazione dall’Albo.
 
CARTELLINO ROSSO ANCHE PER UN EX F&F – Passiamo alla seconda delibera, la numero 19243. Con essa, Consob ha sancito la radiazione dall’Albo di Francesco Muscio. Con la nota del 19 agosto 2013, si legge sulla delibera, Finanza & Futuro Banca ha segnalato di aver comunicato a Muscio, in data 4 aprile 2013, il recesso immediato dal rapporto intrattenuto con lo stesso, in ragione della gravità delle irregolarità riscontrate a suo carico nell’esercizio dell’attività di promotore, a seguito dell’esposto presentato in data primo agosto 2013 per conto di un cliente assegnato allo stesso pf, trasmesso con la nota. In particolare, dalla documentazione in atti emerge che il promotore avrebbe distratto somme di pertinenza del cliente girando per l’incasso una serie di assegni ricevuti per effettuare investimenti in strumenti finanziari, a beneficio di soggetti che sono risultati sconosciuti al cliente. Dalla documentazione acquisita è anche emerso che Muscio avrebbe consegnato ai clienti rendiconti non veritieri al fine di dissimulare l’effettivo impiego degli assegni in questione. Nel dettaglio, il 20 marzo 2013 secondo la delibera della Consob, ha segnalato come valore del patrimonio 109.327,31 euro, a fronte del valore effettivo di 499,55 euro; il 23 novembre 2012, il valore del patrimonio indicato nella falsa rendicontazione era pari a 274.964,41 euro, a fronte degli 11.170,40 euro effettivi; infine, sempre il 20 marzo 2013, ha riportato come valore del patrimonio nella falsa rendicontazione 281.652,88 euro, mentre in realtà erano 564,75 euro. Anche per lui, a valle del procedimento, è scattata la radiazione.

 

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