Banca Mediolanum, nuovo ricorso di Fininvest e Silvio Berlusconi

NUOVO RICORSO – Nuovo ricorso straordinario di Silvio Berlusconi e di Fininvest contro l’estensione dell’obbligo di alienare la quota del 20% in Mediolanum, contenuta in un provvedimento di Banca d’Italia del 23 luglio in caso di fusione inversa in Banca Mediolanum, evento accaduto a fine dicembre. La notizia è emersa nel corso della discussione di merito davanti al Consiglio di Stato sull’impugnazione, da parte di Berlusconi, della sentenza del Tar che confermava l’obbligo di alienazione della quota imposto con il provvedimento di Banca d’Italia del 7 ottobre 2014. La fusione inversa si è perfezionata con un concambio 1 a 1 a fine anno. Secondo i legali di Berlusconi (Andrea Di Porto, Andrea Saccucci e Luigi Medugno), la nota di Banca d’Italia del 23 luglio sarebbe illegittima, non potendosi estendere l’obbligo di dismissioni alla partecipazione detenuta da Fininvest nel nuovo soggetto nato dalla fusione. Al contrario, secondo Banca d’Italia, “ora Fininvest si trova a detenere una partecipazione azionaria direttamente in una banca” e quindi vi sarebbero tutti i presupposti per la dimissione.

IL PROVVEDIMENTO – Banca d’Italia con il primo provvedimento del 2014 aveva imposto l’obbligo di cessione del 20% di Fininvest in Mediolanum dopo la perdita dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale, e dopo decreto del 2014 che ha esteso l’obbligo dei requisiti di onorabilità anche alle società di partecipazione finanziaria mista. Il nuovo ricorso straordinario di Berlusconi e Fininvest è stato inoltrato, secondo quanto apprende Radiocor, al Capo dello Stato.

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