Mutui, lo spread si applica al tasso anche negativo

Domanda. Alcuni miei clienti che hanno in essere mutui lamentano il fatto che con l’Euribor finito sottozero non vedono il vantaggio negli interessi, ossia la banca applica lo spread a un valore di Euribor pari a zero, senza tenere conto del fatto che sia al di sotto. Nei competenti uffici mi dicono che stanno ragionando sulla cosa, ma nel frattempo i clienti pretendono spiegazioni da me. Come uscirne?

 
Risposta. Il lettore e i suoi clienti ne usciranno molto presto perché il mese scorso la Banca d’Italia ha inviato agli istituti di credito una comunicazione riguardo la casistica dei mutui legati ai tassi, principalmente Euribor a uno, tre e sei mesi come sappiamo, che hanno finito per assumere un valore negativo. La Vigilanza ha affermato che, salvo clausole contrattuali che dispongano diversamente e che siano state illustrate al cliente, lo spread si applica al valore rilevato anche quando negativo, e che le somme pagate in eccesso per via della base di calcolo con valore zero devono essere restituite dalla banca al cliente. Nessun contratto di mutuo, se non stipulato in epoche recentissime, prevede il cosiddetto “floor”, pavimento per il calcolo del parametro, a zero perché fino a poco tempo fa davvero nessuno o quasi si sarebbe aspettato valori negativi dei tassi interbancari. Dobbiamo quindi rilevare, a parziale giustificazione degli intermediari, l’eccezionalità del periodo in cui stiamo vivendo. La comunicazione prosegue con l’invito alle banche di verificare l’impostazione dei propri sistemi informatici, probabilmente non configurati per affrontare eventuali tassi negativi. Le banche, soprattutto dopo questa comunicazione, devono ora provvedere a sistemare passato, presente e futuro. Se ciò non avvenisse, c’è sempre l’Arbitro Bancario Finanziario cui potersi rivolgere. Concludiamo con una curiosità: esiste una particolare categoria di mutui una cui parte vede la banca sottrarre gli interessi alla quota capitale, anziché aggiungerli. Si tratta di mutui agevolati concessi ai propri dipendenti, i quali non prevedono l’applicazione dello spread ma del solo tasso Euribor. Si tratta di casi particolari e ben difficilmente replicabili su vasta scala, a meno che i tassi Euribor non affondino negli abissi del sottozero, arrivando a superare il valore dello spread.
 
 
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