Sofia cresce nel Family Office

Sollevatasi dal peso del mattone con la chiusura del fondo immobiliare che aveva creato qualche malinteso con Bankitalia, Sofia Sgr, si avvia a crescere nel family office con una nuova logica di servizi di consulenza, nuovi modelli di wealth management e una serie di proposte esclusive per investitori istituzionali. Bluerating ha intervistato Alberto Crespi, direttore generale di Sofia Sgr sul passato prossimo e sul futuro della società.

Crespi, come si è chiuso il vostro 2015? Ormai è tempo di bilancio….
Il 2015 si è chiuso con il record di raccolta per la nostra società: abbiamo aggiunto 420 milioni di euro di masse in gestione e siamo arrivati a gestire 1,2 miliardi di euro. Il fatturato è arrivato a 12 milioni di euro. Inoltre abbiamo inserito altri 10 Advisor in struttura portando a 65 il numero complessivo di Promotori Finanziari e Private Banker. In sintesi: tutto molto bene, anche con un risultato netto negativo per 381.000 euro pre tax

Come mai ?
Da piano industriale avevamo previsto un risultato in sostanziale pareggio economico, tenuto conto del fatto che l’obiettivo della SGR è quello di continuare a reinvestire nella crescita. Nel 2015 abbiamo dovuto però sostenere un costo straordinario legato alla cessione del fondo immobiliare, il che spiega sostanzialmente la perdita di questo esercizio.

Parliamo di questo: il vostro fondo immobiliare ha fatto rumore sul mercato…
In effetti non capita spesso di finire in prima pagina sul sole 24 ore, se si pensa che la prima pagina di solito è riservata ai grandi dell’economia e della finanza mondiale…. Passate le battute, in effetti il tema immobiliare è stato fonte di problematiche da quando venne Banca d’Italia nel 2013 per l’ispezione consueta e ci fece diversi rilievi su questa iniziativa. Dal punto di vista imprenditoriale, il fondo Sofia Reloaded Real Estate per noi era del tutto marginale, pensavamo che fosse interessante entrare nel mercato immobiliare dopo anni di crolli dei valori. L’Organo di Vigilanza ci disse che il fondo era debole nella struttura, in effetti era partito da meno di un anno, e ci contestò il fatto di aver messo nelle gestioni sei milioni di euro di obbligazioni che erano state emesse da una Sgr lussemburghese e che investivano il ricavato dalla vendita dei titoli nel nostro fondo.

Rilievi abbastanza decisi e non certo favorevoli…
Certamente, direi che è stata un’esperienza molto spiacevole per noi: siamo stati censurati dall’Organo di Vigilanza e questo per chi fa il nostro mestiere è sempre motivo di analisi e ripensamento. Infatti ci siamo attivati subito per tornare in linea con i desiderata dell’Organo di Vigilanza: abbiamo venduto senza alcuna perdita per i clienti tutte le obbligazioni che non erano gradite a Bankitalia che avevamo in portafoglio ad altri investitori istituzionali internazionali e abbiamo venduto il fondo Sofia Reloaded Real Estate ad una primaria SGR italiana specializzata in fondi immobiliari. Purtroppo uscire da un business che era appena partito e quindi era ancora in fase di start up non è stato economicamente indolore per la nostra società, quindi abbiamo dovuto portare a perdita gli investimenti realizzati e chiudere in perdita l’esercizio.

Parentesi chiusa quindi?
Assolutamente sì: pensi che abbiamo restituito a Banca d’Italia l’autorizzazione per gestire  fondi immobiliari. La nostra crescita nel private banking dimostra che il nostro Dna è finanziario e non immobiliare e su questo vogliamo concentrarci esclusivamente.

Ci racconti le cose che state facendo in questo 2016? 

Stanno per arrivare novità molto importanti: un nuovo socio internazionale di alto profilo, un grande sviluppo nel segmento Family Office, una nuova logica di servizi di consulenza, nuovi modelli di wealth management e una serie di proposte esclusive per investitori istituzionali.  Il mondo istituzionale sta cambiando rapidamente in Italia e noi pensiamo di poter proporre qualcosa di molto interessante per questa clientela. Tutta una serie di iniziative che saranno innovative nel nostro settore e rappresentano grandi opportunità sia per i clienti, sia per quei Private che lavorano in aziende meno sensibili all’innovazione e che potranno trovare in Sofia un modello adatto alla loro crescita professionale.

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