Currency swap con super perdite. Ecco come un cliente può uscirne

Domanda. Un mio cliente imprenditore ha chiesto tre anni fa a una banca un affidamento in conto corrente per un importo di centomila euro. Si è visto proporre, a suo dire quasi imporre, un finanziamento in franchi svizzeri con la motivazione che i tassi applicati erano più bassi e il cambio era bloccato dalla Banca Centrale, quindi senza i rischi di svalutazione dell’euro. Il meccanismo era tale per cui ogni fine semestre comprava franchi svizzeri al prezzo di mercato e contestualmente li vendeva all’istituto al prezzo iniziale, che era praticamente lo stesso. Pochi mesi dopo il cambio è stato lasciato libero con la conseguenza di una maxi-perdita sul debito da restituire perché ha iniziato a comprare franchi a prezzi esorbitanti e a venderli al prezzo precedente. Il debito è tale che non può ripagarlo.  Come uscirne?

M.C., Verona
 
Risposta. Uscire da questo scoperto di conto, che è in realtà un contratto “currency swap”, non è agevole ma nemmeno impossibile. Il cliente possiede in apparenza un normale conto affidato ma in realtà ha stipulato dei derivati su valuta estera e quindi occorreva seguire tutte le disposizioni di legge in merito, a partire da quelle sulla trasparenza. Inoltre, simili prodotti non sono adatti ai clienti al dettaglio ma bisogna considerare la controparte cliente professionale, se non qualificata. E per farlo, la banca deve dimostrare di essere in possesso delle corrette informazioni sul cliente. Inoltre, esistono norme basilari nella prestazione dei servizi di investimento che valgono per tutti i clienti senza distinzioni, come per esempio, quella di adottare tutte le misure ragionevoli per ottenere il migliore risultato possibile per il cliente, fornire una descrizione generale della natura e dei rischi degli strumenti finanziari, nonché informazioni in ordine alla salvaguardia degli strumenti finanziari e dei fondi del cliente; informare il cliente quando le perdite relative a operazioni di gestione di portafoglio o operazioni con passività potenziali abbiano superato determinate soglie; fornire al cliente “adeguate relazioni” sui servizi prestati. Tutte previsioni, per le quali deve essere verificata la conformità del comportamento da parte della banca ai dettati normativi.
 

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