Intesa Sanpaolo lancia il Prestito ipotecario vitalizio

NUOVA OPPORTUNITA’ Intesa Sanpaolo è tra le prime banche a proporre in Italia il Prestito ipotecario vitalizio, un’opportunità resa fruibile dai recenti decreti attuativi, di specifico interesse per chi ha una casa di proprietà e ha superato i 60 anni. Questa soluzione permette infatti di ipotecare un immobile residenziale e di ricevere in cambio una somma calcolata in funzione dell’età e del valore dell’immobile. Il prestito ipotecario vitalizio, comune nel mondo anglosassone, non è assimilabile alla nuda proprietà, diversamente da quest’ultima, infatti, consente di mantenere la proprietà dell’immobile. Come ulteriore forma di tutela, Intesa Sanpaolo ha stabilito che i figli debbano essere coinvolti nella scelta con la firma di una “lettera di consapevolezza”. In ogni caso, il cliente può estinguere il finanziamento in qualsiasi momento e senza penali.

UNA RISORSA FRUIBILE – Sono 8 milioni in Italia le persone con più di 65 anni e con casa di proprietà. Si tratta di un patrimonio immobilizzato che, attraverso il prestito ipotecario vitalizio, può trasformarsi in una risorsa immediatamente fruibile. Intesa Sanpaolo, con questo strumento, offre dunque alle famiglie italiane una nuova soluzione finanziaria e di solidità intergenerazionale, che consente per esempio di aiutare direttamente i figli anticipando una parte del valore della futura eredità oggi immobilizzata nella casa di abitazione e indirettamente evitando di gravare sulle loro finanze per il sostegno in spese straordinarie o ricorrenti, come cure di lungodegenza, manutenzione degli immobili, ecc. Alla morte dell’intestatario o dei coniugi intestatari, gli eredi hanno 12 mesi di tempo per decidere se riscattare la casa o lasciare che la banca la metta in vendita, con la garanzia che saranno comunque riconosciute loro le eventuali eccedenze. Qualora invece, realizzata la vendita, il valore dell’immobile risultasse inferiore al debito, sarà la banca ad accollarsi la differenza. L’importo ottenibile dipende dall’età del richiedente più giovane, con un minimo di 30mila e un massimo di 400mila euro. Il valore della casa, che deve essere a uso residenziale, viene stimato da una perizia che tiene conto delle sue condizioni e del contesto immobiliare in cui è inserita. A titolo di esempio, un immobile valutato 100mila euro può fruttare al proprietario oltre 54mila euro di prestito vitalizio, se questi supera gli 80 anni d’età.

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