La Bpm, dopo che la Consob ha stabilito l’applicabilità per Anima della soglia d’opa del 25% del capitale, ‘sta valutando le migliori soluzioni al fine di ottemperare, nei tempi e nei modi ritenuti più opportuni, al suddetto proprio impegno riguardo alla partecipazione complessivamente eccedente la citata soglia d’Opa’. Bpm detiene il 16,8% di Anima e alla sua quota si va a sommare il 10,3% posseduta da Poste Italiane e rilevato a sua volta da Mps nel giugno 2015. Insieme detengono il 27,1% di Anima e la Bpm sta valutando cosa fare
circa il 2,1% eccedente la soglia d’offerta obbligatoria. Quando Poste Italiane era subentrata a Mps anche nel patto parasociale con Bpm su Anima, l’intesa prevedeva da parte di Bpm l’impegno a non cedere a terzi che non siano qualificabili come parti correlate di Bpm e/o Poste, la partecipazione eccedente le soglie d’opa entro e non oltre dodici mesi dalla data del perfezionamento della cessione a Poste delle azioni Anima detenute da Mps. L’impegno, precisa una nota di Bpm, sarebbe venuto automaticamente meno qualora la Consob avesse invece ravvisato l’obbligo di Opa.