Saviotti (Banco Popolare): “Con Bpm saremo una realtà solida”

VIA AL PROCESSO – Concluso con successo l’aumento di capitale da un miliardo di euro, l’a.d. di Banco Popolare Pier Francesco Saviotti si concentra sulle prossime tappe della fusione tra il Banco e Bpm. “Restano in verità molti passi da compiere”, dichiara Saviotti al CorrierEconomia. “Non solamente formali. Ma abbiamo già iniziato con i consulenti di McKinsey una serie di contatti preparatori all’integrazione vera e propria tra le due parti. Abbiamo aperto 14 cantieri di lavoro che studiano tutte le possibili integrazioni, dalla finanza all’It. Ci stiamo addentrando verso l’integrazione più vera. Inizia una nuova fase”.

UNA REALTA’ SOLIDA – Per Saviotti il nuovo istituto “sarà una banca solida, viva e integrata nel tessuto produttivo. Una banca capace di produrre utili (ce ne aspettiamo almeno 1,1 miliardi nel 2019) e di dare qualche soddisfazione anche in Borsa, dove sono molti gli azionisti che si attendono un recupero. Il piano testimonia che la banca rispetterà pienamente tutti i requisiti di patrimonializzazione e di liquidità richiesti dalle autorità europee. Sarà una banca di successo: saremo leader in quattro regioni italiane che rientrano tra le dieci più importanti d’Europa dal punto di vista economico. L’entità del successo dipenderà anche da una serie di circostanze esterne alla banca. Ma non ho dubbi sul fatto che sarà un successo”. E a proposito dell’aumento, Saviotti ha dichiarato. “Il mercato sa scegliere. In primis ha valutato che, prima dell’aumento, il Banco aveva un Cet1 ratio al 12,4 per cento, un’ottima liquidità e una redditività decorosa. Poi ha considerato che l’aumento sarebbe servito a soddisfare le richieste della Bce, al fine di creare i presupposti di una fusione tra forti con la Popolare di Milano”.

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