Sanna (Scm Sim): “Così vogliamo triplicare il business”

“La squadra ha funzionato alla perfezione e tutto è andato per il meglio”. Così Antonello Sanna, ceo di Scm Sim, descrive in sintesi il risultato della quotazione a Piazza Affari della sua società, approdata sul mercato Aim giovedì 28 luglio.

Soddisfatto anche dell’andamento del titolo?
In un paio di sedute, le nostre azioni hanno guadagnato circa 40 basis point. Non si tratta di performance strabilianti ma siamo ugualmente soddisfatti per come sono andate le cose. La quotazione è un progetto che ha assorbito molto le nostre energie nella prima parte dell’anno ed è un’operazione che ci permette senza dubbio di fare un salto di qualità, cioè di trasformarci da realtà per certi aspetti artigianale della consulenza finanziaria in un soggetto che opera con logiche un po’ più industriali, senza dimenticare un particolare importante: il nostro lavoro è fatto soprattutto di una forte relazione umana con il cliente e non deve perdere questa caratteristica.

Quali sono i vostri piani di sviluppo, ora che la quotazione è cosa fatta?

Nei prossimi anni, in un orizzonte di tempo imprecisato, ci siamo posti l’obiettivo di allargare notevolmente la rete di banker che lavorano con la nostra società. Dai circa 30 attuali vorremmo arrivare a un centinaio. Per quel che riguarda gli asset under control, oggi siamo attorno a un miliardo di euro e vorremmo arrivare a circa 3 miliardi. Volete triplicare il business insomma.

Punterete sempre sulla consulenza fee-only, cioè basata solo sule parcelle pagare dai clienti, senza incassare commissioni dalle case di gestione?
Assolutamente sì. Per noi, il fee-only resta un modello irrinunciabile. Crediamo che una società o un professionista non possano fare vera consulenza finanziaria se hanno dei rapporti economici con chi fabbrica i prodotti finanziari che finiscono poi nel portafoglio dei clienti.

Avete in programma acquisizioni?
Stiamo guardando con interesse a quel che c’è sul mercato. Siamo interessati ad aggregare singoli banker o gruppi di consulenti che possono essere interessati ai nostri piani di sviluppo o al nostro modello di business. Abbiamo raccolto sul mercato nuove risorse che, vorrei ricordare, derivano tutte da un aumento di capitale e non dalla vendita di quote dei vecchi soci.

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