“I difensori di Gianni Zonin prendono atto della decisione assunta oggi (martedì 3 ottobre, n.d.r.) dalla Procura di Vicenza in merito al rinvio a giudizio degli ex vertici di Banca Popolare di Vicenza e dell’istituto stesso. A nome del proprio assistito, i difensori desiderano esprimere la massima fiducia nel lavoro della magistratura e riconfermare l’assoluta disponibilità di Gianni Zonin a chiarire la propria posizione e a fornire una ricostruzione accurata dei fatti accaduti, ribadendo quanto già dichiarato in passato, in sede processuale”. Queste le parole affidate a un comunicato stampa nella serata di martedì 3 ottobre dagli avvocati Enrico Ambrosetti e Nerio Diodà.
Il comunicato è stato diffuso dopo che, come ha riferito l’agenzia di stampa Ansa, la Procura di Vicenza ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente Gianni Zonin e per altri sei ex dirigenti della Banca Popolare di Vicenza, al termine dell’inchiesta per ostacolo all’attività di vigilanza, aggiotaggio e falso in prospetto. Con Zonin è stato chiesto al gup il processo per Giuseppe Zigliotto, Samuel Sorato, Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta, Paolo Marin, Massimiliano Pellegrini, e la stessa Bpvi. Per i primi due reati, aggiunge sempre l’Ansa, la Procura chiede sia chiamata in giudizio la stessa banca in liquidazione, in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.