I big e la governance di prodotto, come cambia il business

Rafforzamento dei rapporti tra produttore e distributore in termini di flussi informativi, maggiore fiducia verso il sistema finanziario da parte della clientela grazie a una maggiore vicinanza percepita e aumento generale nella conoscenza dei propri clienti: questi gli ingredienti della cosiddetta “Product Oversight Governance”, emersi a valle dell’indagine proposta tra aprile e luglio a un gruppo di lavoro composto da Assimoco, Bper, Cattolica Assicurazioni, Cargeas Assicurazioni, CNP Unicredit Vita, Credem, Itas Mutua, Mediolanum e Reale Mutua Assicurazioni, con i partner Crif e Deloitte.

Si intitola “POG: opportunità e impatti per la compliance” l’indagine promossa da Cetif, il Centro di ricerca in tecnologie, innovazione e servizi finanziari. In un momento storico in cui il legislatore europeo sta concentrando le sue attenzioni sulla tutela dei consumatori, cosa possono fare banche e assicurazioni per non perdere di vista il business? Gli intermediari finanziari, è la risposta fornita dalla ricerca, devono cogliere l’opportunità del cambiamento rivedendo i propri processi in una logica di centralità del cliente e indirizzando gli investimenti verso un’evoluzione di modelli di governance di prodotto in grado di creare un volano per il business.

Servono insomma investimenti di valore, che però consentiranno di ottenere benefici nel lungo periodo in termini di accrescimento delle potenzialità e della fiducia riposta nel mercato da parte dei clienti grazie a una maggiore conoscenza delle loro esigenze e dei loro bisogni.

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