Nove mesi alla grande per Banca Generali guidata da Gian Maria Mossa (nella foto). I primi nove mesi del 2017 hanno registrato infatti un utile netto di 147,4 milioni di euro, oltre le stime e in aumento del 24% rispetto allo scorso esercizio. Nel periodo Banca Generali ha messo a segno un significativo sviluppo dimensionale (masse a 53,8 miliardi, +19%) accompagnato da un’attenta gestione dei costi operativi, pressoché invariati in valore assoluto (+0,4%).
Il risultato ha quindi favorito un balzo in avanti degli utili, nonostante l’assorbimento nel periodo di importanti investimenti finalizzati alla crescita della banca, e gli oneri straordinari (pari a 3,7 milioni) legati alla partecipazione allo schema volontario del Fondo Interbancario per la ricapitalizzazione del settore.
Esaminando nello specifico i dati di bilancio: il margine di intermediazione si è attestato a 384,3 milioni (+19,1%) grazie all’incremento delle masse e al loro impatto sulle commissioni ricorrenti, oltre al contributo dalle commissioni di performance.
Le commissioni di gestione hanno registrato un rialzo del 18,9% a conferma della solidità del modello di business e della capacità di crescere con livelli di marginalità stabili. Positive inoltre le commissioni bancarie e d’ingresso (+30%) di riflesso all’incremento dei volumi.
Il margine d’interesse è salito del 6% a 47,1 milioni mostrando una dinamica di miglioramento, sebbene il profilo degli investimenti nel portafoglio titoli della tesoreria si mantenga prudente in linea all’orientamento della banca (+18% a 5,7 miliardi le posizioni in titoli obbligazionari con una duration complessiva pari a 1,7 anni e una maturity di 3,9 anni).
I costi operativi si sono attestati a 139,2 milioni (+0,4%) pressoché invariati rispetto all’esercizio precedente nonostante il continuo impegno nello sviluppo di progetti nel digitale e l’aumento dell’operatività. I costi includono 4,6 milioni (+10%) di contributo ordinario al Fondo Nazionale di Risoluzione Bancaria (BRRD) e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Ad essi si aggiungono 3,7 milioni di poste non ricorrenti per la partecipazione al fondo risoluzioni incluse nelle rettifiche di valore. L’incidenza dei costi sulle masse complessive si è ulteriormente ridotto a 33 bps (37 bps a fine 2016). La decisa crescita della redditività è stata accompagnata da un ulteriore incremento della solidità patrimoniale: il patrimonio netto consolidato migliora ulteriormente a 667milioni (+3% da inizio 2017).
Mossa ha così commentato i risultati: “Siamo molto soddisfatti del forte trend di crescita della banca che si avvia verso un finale d’anno all’insegna di nuovi massimi nella raccolta, che abbiamo rivisto nelle stime da 5,5 a 6,5 miliardi. Abbiamocontinuato a sviluppare la crescita dimensionale e nuovi progetti innovativi senza sacrificare il risultato netto, che continua a crescere a doppia cifra grazie all’efficienza operativa, e gli indici patrimoniali che si rafforza no ulteriormente su livelli d’eccellenza. Abbiamo le basi sempre più solide per chiudere al meglio l’esercizio ed affrontare con slancio le rinnovate sfide dei prossimi mesi”.