Sfuma il sogno dei 120mila commercialisti dell’ingresso “facile” nella professione di consulente finanziario. È stato infatti dichiarato inammissibile l’emendamento 14.3. (leggi qui il nostro articolo sul tema) alla Legge di Bilancio 2018 proposto a firma dei senatori NCD Giuseppe Francesco Maria Marinello e Guido Viceconte, che prevedeva per dottori commercialisti e revisori contabili l’iscrizione d’ufficio nella costituenda sezione dei consulenti finanziari autonomi per chi fosse in possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità richiesti e una prova d’esame semplificata per gli altri. Puntuale il commento di Maurizio Bufi, presidente Anasf, l’associazione di categoria dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede: “Come avevamo previsto l’emendamento presentato dai due senatori del centro destra è stato ritenuto inammissibile per materia in quanto riconducibile a temi di natura ordinamentale, quindi non coerente con i contenuti della legge di Bilancio. Chiunque voglia domani esercitare l’attività di consulente finanziario deve avere determinati requisiti conseguibili attraverso la prova di abilitazione tramite esame”.