Intesa Sanpaolo assume 500 consulenti (a metà)

E’ il primo accordo firmato con i sindacato dopo l’acquisizione nei mesi scorsi delle banche venete. Nella notte il gruppo Intesa Sanpaolo ha siglato un’intesa per la gestione degli esuberi da qui al 2020, molti dei quali si concentreranno nella rete dei due istituti acquisiti  (Popolare di Vicenza e Veneto Banca). Ecco i numeri: 9mila persone usciranno volontariamente dal gruppo (pensionamento e fondi di solidariertà) e altre 1.500 verranno assunte. Si tratta di 1.000 impiegati a tempo indeterminato e altri 500 con l’innovativo contratto ibrido: un part-time da dipendente, a cui si aggiunge un inquadramento come consulente finanziario e lavoratore autonomo, dopo la regolare iscrizione all’Albo dell’Ocf. Si tratta di una nuova forma di assunzione che Intesa SanPaolo ha strutturato nei primi mesi del 2017 (si veda qui la notizia) e che probabilmente rappresenta il futuro di molte reti bancarie italiane.

“Abbiamo raggiunto un Accordo di importanza rilevante”, ha detto il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, “in maniera pienamente condivisa con tutte le organizzazioni sindacali. Ciò grazie alla qualità delle persone della nostra banca e dei rappresentanti delle stesse organizzazioni sindacali che hanno concluso con successo la trattativa”.

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