Russo (Assiteca Sim): “Il ciclo positivo prosegue nel 2018”

CRESCITA SINCRONIZZATA – Il Fondo Monetario Internazionale ha evidenziato nel suo ultimo bollettino economico del 2017 che l’economia mondiale sta crescendo in modo sincronizzato per la prima volta dalla crisi globale scoppiata nell’ultimo decennio, rivedendo al rialzo le stime di crescita del Pil mondiale al 3,6% nel 2017 e al 3,7% nel 2018, spiega Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim. Le prospettive per il nuovo anno sono ancora positive, considerato che l’inflazione rimane, malgrado i numerosi sforzi delle banche centrali, ancora ben al di sotto dei convenzionali obiettivi che le stesse si pongono. Ci sono dunque le premesse perché il ciclo positivo dei mercati finanziari prosegua anche nel 2018, grazie al prosieguo del trend di crescita dell’economia reale all’interno di uno scenario ancora caratterizzato dall’assenza di inflazione.

PRUDENZA SUI BOND – Sul fronte azionario lo scenario macroeconomico sopra descritto rende questo comparto ancora interessante, pur tenendo in considerazione il livello elevato di prezzo raggiunto attualmente dai principali indici borsistici mondiali. Il driver di crescita potrebbe essere, ancora una volta, Wall Street, che non ha ancora scontato gli effetti positivi della riforma fiscale del Presidente Trump sulle Big corporate. Sul fronte obbligazionario, l’attuale struttura dei tassi di interesse, ai minimi storici sia sui titoli governativi che societari, richiede d’obbligo un atteggiamento di estrema prudenza, rendendo molto poco appetibili gli acquisti sulle scadenze superiori a cinque anni in vista di un atteso graduale ma costante rialzo dei tassi. In senso assoluto, il graduale processo di normalizzazione delle politiche monetarie espansive delle principali banche centrali dovrebbe favorire un rialzo generalizzato dei tassi di interesse con evidenti benefici per il settore bancario e, a cascata, sugli altri settori dell’economia. Sarà comunque fondamentale il processo di selezione degli investimenti dove, all’interno di un’adeguata diversificazione di portafoglio, sarà opportuno privilegiare settori “difensivi”, come ad esempio energia e lusso, conclude Russo.

 

 

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