CORREZIONE ATTESA – “Ci attendevamo la correzione dei mercati, come del resto avevamo già annunciato al roadshow di gennaio dei nostri consulenti finanziari. Correzione e una nuova volatilità erano nell’ordine delle cose. Non ci aspettavamo però una volatilità così grande”. Così Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali, commenta in un’intervista ad Affari e Finanza i recenti scossoni sui mercati finanziari. Per il manager sono “gli Etf e la prevalenza dei metodi quantitativi applicati dai computer a estremizzare i movimenti fisiologici del mercato”. Mossa ha aggiunto: “Nel nostro mondo, quello dei consulenti finanziari, non credo che vedremo forti deflussi perché le nostre piattaforme sono in grado di graduare l’approccio agli investimenti, da meno prudente a più prudente. Se dovesse arrivare una crisi prolungata e ripetuta delle Borse, anche la consulenza potrebbe risentirne. Ma non credo che questo sia lo scenario più probabile”.
TRE RETI – A proposito della rete, Mossa ha precisato: “Prima avevamo due sole reti, una di private banker e una di financial planner. Ora abbiamo creato tre divisioni: una di wealth advisor per coloro che hanno in gestione un portafoglio superiore a 50 milioni; uno di private banker per chi ne ha uno tra i 15 e i 50 e una terza per chi sta sotto i 15 milioni”. E per quanto riguarda le nuove normative come Mifid 2, l’ad di Banca Generali ha fatto sapere: “Non c’è dubbio che i cambiamenti nelle regole ci costringano a mutare approccio, soprattutto per quanto riguarda la comunicazione ai clienti del costo medio per la gestione del portafoglio. Ma noi siamo già pronti. Abbiamo anche cambiato e reso più favorevole ai clienti il modo in cui calcoliamo le commissioni di performance su base annua”.