Ascosim: dopo Consob ecco la scuola per i consulenti

Dopo la pubblicazione del nuovo Regolamento Intermediari Consob le principali associazioni rappresentative del mondo della consulenza finanziaria si confrontano su quanto espresso dall’autorità di vigilanza. Oggi abbiamo chiesto una valutazione sullo status quo del settore al presidente di Ascosim, Massimo Scolari. Un’occasione utile anche per riflettere sulle prossime tappe che attendono la categoria e per annunciare un impegno concreto in tema di formazione.

Dott. Scolari, è soddisfatto del nuovo Regolamento Intermediari pubblicato dalla Consob il 15 febbraio? Sono state recepite le richieste avanzate dalla vostra Associazione?

Con la pubblicazione del nuovo Regolamento Intermediari della Consob si completa il quadro normativo e regolamentare di attuazione della Direttiva Mifid2 nel nostro Paese. C’è da rilevare in primo luogo che l’Italia si è distinta tra i diversi paesi membri per il pieno rispetto dei tempi del recepimento e degli obblighi di comunicazione alla Commissione europea. Numerosi altri paesi membri dell’Ue, essendo invece in ritardo, sono oggetto di rilievi e di procedure di infrazione. In secondo luogo, concentrandoci sulla disciplina che riguarda la consulenza in materia di investimenti, abbiamo molto apprezzato che le nostre Authority abbiano realizzato, pur considerando le differenti realtà presenti sul mercato, un sostanziale livellamento del campo di gioco tra gli attori della consulenza finanziaria. La nostra Associazione ha preso parte alle diverse consultazioni sui documenti proposti da Consob. Alcune nostre osservazioni sono state recepite, altre, come inevitabilmente succede in tali circostanze, non sono state accolte. Ci riteniamo comunque molto soddisfatti del lavoro svolto e dei relativi risultati.

Quali sono i prossimi passi per l’avvio dell’Albo unico dei consulenti finanziari?

Dalla pubblicazione del Regolamento Consob, si dovrà procedere nella formalizzazione della convenzione tra Consob e Ocf per il trasferimento dell’attività di vigilanza. Ocf dovrà inoltre approvare, anche sulla base del parere espresso dal Mef e dalla stessa Consob, il nuovo Statuto ed il Regolamento sulla propria operatività. In questa fase delicatissima di avvio delle nuove sezioni dell’Albo, le associazioni che rappresentano i consulenti autonomi e le società di consulenza finanziaria, ossia i soggetti che si iscriveranno nelle nuove sezioni dell’Albo, non partecipano ai lavori dell’Ocf. Ciò è paradossale e anche, direi, assai controproducente per lo stesso Ocf al quale viene a mancare il supporto di informazioni e di esperienza che le associazioni potrebbero apportare.

Quali sono le iniziative che intendete mettere in campo per supportare lo sviluppo del settore della consulenza finanziaria? 

In questi giorni ci stiamo concentrando sul tema della formazione dei consulenti finanziari. Il Regolamento Consob prevede che i consulenti finanziari autonomi dovranno frequentare corsi di formazioni per un totale di 30 ore annua, sostenendo una prova valutativa al termine del corso. E’ un programma impegnativo che la nostra Associazione affronterà con uno spirito innovativo e non come mero obbligo normativo. Svilupperemo un programma formativo pluriennale che vedrà coinvolti, in qualità di docenti, i nostri stessi associati che operano presso società di consulenza finanziaria e Sim di consulenza pura. I consulenti formeranno i consulenti. Partendo dalle realtà di eccellenza rappresentata da numerosi nostri associati nelle diverse materia delineate dalle Linee Guida dell’Esma. Per lo sviluppo di questo processo, sarà importante la collaborazione che abbiamo avviato con Academy di Borsa Italiana. Il nostro medello formativo sarà rivolto a tutti i consulenti finanziari, indipendenti oppure che operano con banche o reti.

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