Consulenti: Credem vince su CheBanca!

Sentenza “storica” nel mondo della consulenza finanziaria che colpisce i “passaggi” di gruppi di cf da una banca all’altra. Il 5 aprile scorso, infatti, il Tribunale di Milano tramite il collegio presieduto da Claudio Marangoni ha inibito CheBanca!, che lo scorso anno aveva rastrellato decine di cf dal Credito Emiliano (anche grazie al passaggio sotto le insegne dell’istituto controllato da Mediobanca di Duccio Marconi, nominato poi responsabile della rete cf di CheBanca!) alla prosecuzione di condotte di concorrenza sleale.

L’avvio della causa da parte di Credem era stato annunciato da bluerating.com (vedi notizia) e la sentenza di pochi giorni fa stabilisce una penale di 50.000 euro che CheBanca! dovrà eventualmente risarcire a Credem “per ogni consulente finanziario o dipendente stornato” a partire dal 5 aprile 2018 (per un periodo di 12 mesi), oltre a condannare la controllata di Mediobanca sia per le spese legali attuali che per quelle potenziali (nel caso appunto di storno).

In particolare la sentenza per 12 mesi “inibisce a CheBanca! la prosecuzione di condotte di concorrenza sleale per storno di dipendenti o consulenti finanziari” e precisamente “nello sviamento di più soggetti collocati sui diversi piani della stessa articolazione verticale della retev dei cf di Credem” e “nello sviamento di cf e/o dipendenti Credem che operino in aree territorialmente omogenee”.

Riceviamo e pubblichiamo una nota ufficiale di CheBanca! in merito alla vicenda sopra descritta:

CheBanca! ribadisce la totale correttezza del proprio operato, peraltro riconosciuta dallo stesso Tribunale di Milano nell’ordinanza dell’8 gennaio 2018 e chiarisce che il successivo provvedimento di accoglimento parziale del reclamo in questione non ha comunque impatti sull’operatività della rete di consulenti finanziari né sui relativi piani di crescita: l’attività di reclutamento proseguirà esattamente come pianificato e dunque sempre in modo lecito e nel rispetto generale del principi di correttezza indicati anche nell’ordinanza. CheBanca! si riserva di tutelare le proprie ragioni in ogni opportuna sede.

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