Consulenti, ecco quanto vale il vostro portafoglio

Quanto vale il portafoglio di
 un consulente finanziario in termini di ricavi annui? Dipende da fattori quali la dimensione del patrimonio complessivo dei clienti e l’ammontare delle commissioni legate alla distribuzione o all’attività di consulenza finanziaria svolta dal professionista.
Quanto alla prima, un recente studio della Consob ha segnalato come nel periodo 2012-2016, “circa il 70% delle commissioni riconosciute alle società di gestione del risparmio sia stato assorbito dai costi di distribuzione”. Per Consob è peraltro verosimile che la nuova disciplina introdotta dalla direttiva Mifid 2 “possa determinare una revisione degli attuali modelli distributivi e commissionali”, ma intanto così è.

FOCUS SULLE RETROCESSIONI – Lo studio di Consob distingue tra “costi che gravano sul patrimonio del fondo, quali le commissioni di gestione e di performance” e i “costi di ingresso e d’uscita, che invece gravano
sul sottoscrittore”. Naturalmente per capire nel concreto quanto valga il portafoglio di ciascun consulente occorrerebbe conoscere la percentuale di retrocessione delle commissioni che gli viene concessa. In generale questa percentuale varia tra il 35% e il 65%, ma ci sono società e prodotti per cui può arrivare al 75%80%.

L’INDAGINE DI MEDIOBANCA – Per Assoreti a fine dicembre 2017 il patrimonio clienti delle principali reti italiane di consulenza finanziaria era pari a 518 miliardi, di cui il 73,8% (382,5miliardi circa) rappresentato da prodotti di risparmio gestito; inoltre secondo l’indagine annuale su fondi e Sicav di diritto italiano di Mediobanca a conclusione dell’anno 2016 venivano distribuiti nel nostro Paese 1.179, fondi il cui costo di gestione medio annuo era pari all’1,2% (dall’1,3%del 2015). Consob parla invece di un costo attorno all’1,4%, segnalando un incremento dei costi d’ingresso dallo 0,7% all’1,5% e un sostanziale azzeramento dei costi d’uscita.

IL PESO DEI PRODOTTI PREVIDENZIALI – I fondi censiti da Mediobanca hanno un patrimonio complessivo di 303 miliardi. Su tale patrimonio il peso dei prodotti assicurativi e previdenziali, sui quali solitamente gravano commissioni più elevate (anche fino al 2%), dovrebbe essere pari ad almeno 210215 miliardi di euro. Ipotizzando dunque un costo medio annuo attorno all’1,6% del patrimonio, i ricavi da commissioni dovrebbero aver superato gli 8,2 miliardi di euro, di cui almeno 2,9 miliardi dovrebbero essere stati rigirati ai 36.929 consulenti attivi, pari a oltre 78.500 euro all’anno
di ricavi per consulente. Accanto a tale voce i consulenti dovrebbero già vedere una crescita dei ricavi legati all’attività consulenziale.

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