Consulenti: “sos” momenti imbarazzanti con i clienti

Si parla spesso, nell’ambito degli approfondimenti dedicati alla professione del consulente finanziario, di come comportarsi con i propri clienti. L’approccio, il tono della voce, il linguaggio non verbale, l’abbigliamento e chi più ne ha, più ne metta. Purtroppo però la vita lavorativa deve fare i conti anche con l’imprevedibilità dell’esistenza umana; e se è sacrosanto essere preparati su come comportarsi al meglio, è altrettanto importante non farsi trovare spiazzati quando ci capita di doverci rapportare con il peggio.

Sono infatti diversi gli elementi che, volenti o nolenti, rischiano di inficiare il positivo incedere di un nostro incontro professionale. Momenti imbarazzanti dettati da una svista, un’incuria o semplicemente dalla sfortuna. Abbiamo provato a elencarvene alcuni, cercando di riflettere su come minimizzare il rischio che questi possano stravolgere negativamente i vostri buoni propositi. Con un tocco di ironia e una manciata di pragmatismo.

La pezzata prepotente

Alzi la mano chi non ha mai dovuto fare i conti con delle ascelle che piangono, specie in un settore che vuole un dress code rigoroso composto da giacca, camicia e cravatta anche con 50 gradi all’ombra. Si può essere formidabili venditori e poi perdersi in un bicchiere di sudore. Anche se non soffrite di iperidrosi, una buona strategia può essere quella di acquistare degli appositi “assorbenti ascellari”, disponibili su svariati siti di e-commerce (ad esempio Amazon). In alternativa, o in combinazione, sono diversi i deodoranti che garantiscono il plus del “no alone”; cercando di capire se si tratti anche di un supporto per momenti di solitudine, non vi resta che provarlo.

L’etnico della sera prima

Evitate, fatelo per voi stessi e per gli altri. Spezie e scofanate da oscar lasciatele al weekend. Ma se proprio non siete riusciti a farlo (magari siete stati invitati a una cena di compleanno in un “posto buonissimo, ti piace il piccante vero?”), cercate di limitare i danni. Per farlo un’idea potrebbe essere quella di assumere contestualmente degli integratori per la stabilizzazione della flora gastrointestinale, unitamente a prodotti con carbone attivo. Dopodiché abbandonatevi nelle mani del destino.

Alito da schiaffi

Qui la questione si fa abbastanza semplice. Salvo un’endovena a base d’aglio di prima mattina (in questo caso meglio ritirarsi a vita privata), prima di ogni incontro importante non dimenticate la mentina d’ordinanza. Dopo aver ovviamente lavato i denti e fatto opportuni sciacqui con il collutorio.

Polvere di stelle

Se non si tratta di glitter figli della serataccia glam del giorno prima, quello che vi capita di vedere sul vostro colletto è comunemente riconducibile alla forfora. Se siete degli sforforatori patentati, meglio optare per abiti chiari evitando outfit in stile Le iene. Controllate costantemente lo status dei vostri vestiti e contattate quanto prima un buon dermatologo per avviare un processo virtuoso di idratazione della vostra cute.

Allergia portami via

Il raffreddore stagionale è un grande classico in tema di imbarazzi lavorativi. Una volta travolti c’è poco da fare, se non armarvi di fazzoletti e appositi spruzzini nasali decongestionanti. In questo caso la prevenzione è tutto: studiatevi il bollettino dei pollini e agite di conseguenza dopo aver discusso con il vostro allergologo.

La macchia mediterranea

Se vi macchiate prima di un importante incontro, dovrete usare le vostre abilità da trasformista dell’ultima ora. Sulla camicia? Chiudete la giacca. Sulla giacca? Levatela (sperando che non sia inverno). Sul colletto? Piegatelo all’interno come se foste dei romantici baronetti di epoca vittoriana. Insomma date libero sfogo alla vostra fantasia.

Perché al di là delle prediche e delle ovvie indicazioni, forse è proprio questa la vera ancora di salvezza di fronte a ogni avversità lavorativa. E forse della nostra intera esistenza.

 

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