Quei correntisti online dalla crescita inarrestabile

CORSA IN ATTO – Nonostante l’Italia sia fra i Paesi in Europa dove si fa meno ricorso all’home banking, come emerso da una recente indagine di Eurostat, la corsa del mondo bancario verso i servizi digitali è in atto e inizia a piacere sempre più agli italiani. La filiale però rimane un punto fermo, a conferma che i due canali sono sempre più complementari. E, allettati dai ben 25,6 milioni di conti posseduti dai correntisti online e dai 3,2 milioni di utenti “digital” che detengono un conto titoli per la gestione dei propri investimenti, tutti i principali gruppi bancari analizzati si sono già adeguati a questo cambiamento, con un’attenzione particolare per il mobile, vero futuro del digital banking.

MERCATO CONCENTRATO – Un mercato concentrato, che vede i primi 5 gruppi bancari ospitare più di metà dei conti online degli italiani. È quanto emerge dall’ottava edizione del CheBanca! Digital Banking Index, l’osservatorio che misura come il digitale stia cambiando il rapporto tra banca e clienti. “Quest’ultima edizione del Digital Banking Index ribadisce l’importanza di un approccio multicanale per il continuo sviluppo e rafforzamentodella relazione con i nostri clienti”, commenta Alessandro D’Agata, direttore generale di CheBanca!. “Modalità alternative di accesso alla banca si traducono infatti nell’equazione più canali, più servizi, a dimostrazione del fatto che i clienti sono alla ricerca di servizi bancari ubiqui e continuativi. Alla luce di queste premesse, anche per quei servizi per i quali la componente umana rimarrà centrale, continueremo a investire in soluzioni tecnologiche a servizio di clienti, gestori e consulenti finanziari con l’obiettivo di rendere le interazioni con la banca ancora più semplici, frequenti e interattive”.

MOBILE BANKING CHE PASSIONE – Sono 18,7 milioni gli italiani che accedono regolarmente ai propri conti correnti attraverso l’online (sia web che app), 2,3 milioni in più rispetto a due anni fa. Nonostante il web sia ancora
la soluzione più utilizzata (dal 71,2%), a crescere maggiormente è il mobile banking che in due anni ha registrato un incremento del 71%, raggiungendo i 6,5 milioni di utenti. E per i servizi bancari digitali ci sono ancora ulteriori opportunità di crescita: 5,7 milioni non operano sui loro conti attraverso la rete, pur avendo un conto corrente e utilizzando Internet in modo regolare. Cosa li frena? In primis l’assenza di un reale bisogno (51%), in quanto il servizio tradizionale soddisfa tutte le esigenze, seguita dai timori legati alla sicurezza (17%) e dall’incapacità di riuscire a utilizzare le funzionalità del conto corrente (20%).

FENOMENO APP – Se la diffusione degli smartphone e delle app sta modificando velocemente le abitudini
dei consumatori, altrettanto velocemente le banche hanno risposto a questa trasformazione: tutti i 24 gruppi bancari analizzati dalla ricerca offrono almeno un’app di accesso al conto online che permetta di vedere il saldo e i movimenti e ordinare dei pagamenti. Crescono anche le funzionalità sul trading di fondi e azioni (offerte dal 78% degli istituti), nonostante interessi una quota minoritaria di clienti, e soprattutto i servizi di pagamento tra persone (P2P), esplosi negli ultimi due anni e che sono presenti nel 70% dei casi. Meno della metà delle app non include un servizio per il risparmio gestito e solo un terzo offre informazioni in tempo (quasi) reale sulle quotazioni dei titoli di Borsa. Come sono distribuiti oggi i conti online? I correntisti online possiedono complessivamente 25,6 milioni di
conti ai quali possono accedere via web o app: una media pari a 1,31 conti online per individuo. I primi 5 gruppi bancari dei 24 analizzati dal CheBanca! Digital Banking Index ospitano più della metà dei conti con accesso online
(il 57,4%) del sistema bancario italiano, mentre 7 istituti “medi” vantano il 25% di clienti.

QUEI CANALI NON ALTERNATIVI – Inoltre, l’online e la filiale stanno diventando due canali sempre più complementari. Recarsi periodicamente in filiale rimane un punto fermo per gli italiani, a prescindere dalla loro propensione all’utilizzo degli strumenti bancari digitali. Il 75,5% dei correntisti online è stato almeno una volta in una filiale negli ultimi tre mesi non solo per le operazioni più complesse (investimenti, gestione del risparmio, trading) ma anche per l’aggiornamento della documentazione o per compiere pagamenti. E l’abitudine di visita alla filiale tradizionale non cambia all’aumentare dei conti correnti online utilizzati: anche i correntisti più dotati e più attivi a distanza, sono clienti bancari che mantengono comunque una relazione con la filiale fisica della propria banca, il che dimostra che i due canali, online e fisico, non sono alternativi.

DUE MILIONI DI TRADER –  Anche la gestione degli investimenti è interessata dal fenomeno. Sono infatti 3,2
milioni gli individui attivi nei servizi di digital banking che posseggono anche un conto titoli per la gestione dei propri. Tra questi, il 63% (2 milioni) sono i trader attivi che dichiarano di operare direttamente online nella gestione del proprio portafoglio titoli. I restanti dichiarano di non gestire in autonomia i propri portafogli titoli online, delegando a professionisti. Ma come reagiscono gli utenti di digital banking alla proposta di un servizio gestito da remoto? La percentuale degli intervistati che si è espresso in materia tende a manifestare più interesse che disinteresse, ma senza particolare entusiasmo.

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