Bond cointestati, giusto ricorrere

Ho presentato ricorso all’Acf Consob per dei bond cointestati con mia moglie, che però ha firmato da sola il modulo di acquisto perché abbiamo il conto corrente a forma disgiunta. Nelle sue deduzioni la banca afferma che non sono legittimato ad agire. Come posso replicare?
E. R., Milano

Per evitare errori a volte banali ma che possono pregiudicare l’esito del ricorso è sempre meglio farsi assistere, ma in questo caso possiamo tranquillizzare il lettore perché il Collegio Acf (Arbitro per le controversie finanziarie, n.d.r.) ha già affrontato l’argomento, esprimendosi in maniera a lui favorevole. Il caso era l’opposto: un titolo azionario, pertanto nominativo, immesso in una sotto-rubrica personale all’interno un dossier cointestato. Nella Decisione 198 dell’anno scorso è stato considerato privo di legittimazione attiva uno dei cointestatari del dossier titoli (il figlio della ricorrente, che aveva firmato il ricorso assieme alla madre) perché, anche se il conto corrente di addebito era cointestato, le azioni oggetto della controversia erano contabilizzate in una sub-rubrica intestata solo alla ricorrente principale, e non poteva pertanto sussistere un’ipotesi di contitolarità delle stesse, dovendo considerarsi l’acquisto di pertinenza esclusiva del soggetto intestatario della sub-rubrica. Riguardo i bond posseduti dal lettore, invece, questi sono – salvo rarissime eccezioni – al portatore e pertanto intestati a tutti i titolari del rapporto.

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