Etf, quando gli smart beta cambiano il benchmark

State Street Global Advisors, divisione di asset management di State Street Corporation, ha annunciato modifiche ai benchmark dei fondi Spdr Msci Usa Value Ucits etf e Spdr MsciEurope Value Ucits etf. A partire dall’11 luglio, questi due etf hanno modificato i propri benchmark rispettivamente nell’indice Msci Usa Value Exposure Select e MSCI Europe Value Exposure Select.

Queste modifiche porteranno a una riduzione del numero di titoli presenti in ciascun etf, che da oltre un migliaio in aggregato, passeranno a 125 titoli per indice. Questo si tradurrà in un’esposizione al fattore value più marcata. Gli indici sono progettati per essere neutrali rispetto ai settori, con un limite di concentrazione per emittente del 5%, e puntano ai titoli value senza assumere bias eccessivi in termini di settore o singolo titolo.

“La performance dell’indice Msci Value Exposure Select sfida la percezione secondo cui gli investimenti value non performino più” ha affermato Francesco Lomartire, Responsabile Spdr etfs per l’Italia. “Comunemente il mercato ritiene che le strategie value abbiano sottoperformato, ma la ricerca dimostra che negli ultimi dieci anni l’elevata esposizione value offerta dall’indice Msci Value Exposure Select ha fornito rendimenti in eccesso rispetto all’indice Msci Usa”.

“Riteniamo che delle buone strategie fattoriali debbano fornire un’alta esposizione ai fattori target, mantenendo allo stesso tempo monitorate le esposizioni non desiderate. I nostri fondi value riflettono ora le ultime innovazioni in materia di investimenti value e integrano una forte esposizione al fattore value con un filtro di qualità, con l’obiettivo di evitare le cosiddette “value trap”. Il cambio di benchmark per questi fondi risponde alla richiesta dei nostri clienti di incrementare l’intensità del proprio orientamento value.”

“Per oltre 30 anni, i provider di indici hanno segmentato l’universo azionario globale in value o growth, alla luce di una serie di indicatori. Gli etf value oggi rappresentano la seconda maggiore categoria nel mercato degli etf smart beta / fattoriali europei, passando da meno del 5% del mercato nel 2006 a circa il 18% nel 2018*.”

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