Azimut, tre motivi per cui fa gola a Mediobanca

Dopo il già discusso possibile intreccio tra le aspirazioni di M&A di Mediobanca e Azimut, Elenea del Maso riprende in mano il discorso su Milano Finanza dello scorso 11 agosto per definire quelle che di fatto potrebbero essere le tre ragioni reali dell’interesse di Piazzetta Cuccia verso la società guidata dal presidente Pietro Giuliani (nella foto), nel caso si optasse per un’opass (offerta di acquisto e scambio azioni). Vediamole nel dettaglio.

La barriera

Usare i proventi della cessione del 3% di Generali per l’opas impedendo a fondi hedge o attivisti, quali Elliot e Marshall Wace per esempio, di tentare una scalata a Mediobanca sullo stile di Telecom Italia nel tentativo di impossessarsi dell’intero pacchetto Generali.

Zoccolo duro

Un’opas permetterebbe di rifondare uno zoccolo duro di soci nel momento in cui il patto di sindacato di Mediobanca sta per sciogliersi. A settembre infatti Unicredit (che detiene una quota dell’8,4%) potrebbe uscire dall’accordo che oggi vincola il 28,5% del capitale, con i soci che dovrebbero ricostruire un nuovo vincolo al 20%, questa volta meno solido.

Sviluppo industriale

Tante realtà europee si stanno muovendo verso un consolidamento obbligato, spinti dalla difficoltà di produrre margini con tassi vicini allo zero e normativa bancaria complessa e costosa (si pensi ai vincoli imposti da Mifid 2 sul fronte trasparenza). Morale della favola: bisogna aumentare le masse.

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