Un Campus per i cf Fideuram

Accedere a una didattica di livello universitario, con tanto di Campus, per sviluppare competenze necessarie a emergere in un mercato complesso come quello del post Mifid 2. È la possibilità offerta ai consulenti finanziari in forza a Fideuram e a Sanpaolo Invest. Ne parliamo con Stefano Gallizioli (nella foto), responsabile servizi bancari e sviluppo rete di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking.

Com’è nata l’idea del Campus Fideuram e cosa rappresenta oggi quest’iniziativa per il gruppo numero uno delle reti di consulenti finanziari?
Il Campus Fideuram, nato cinque anni fa, non può essere considerato esclusivamente un centro di formazione, bensì un aggregatore di professionalità e un incubatore di idee e talenti. La didattica in passato aveva un raggio d’azione solitamente limitato agli adempimenti normativi, all’informazione di prodotto o alle esigenze del mercato. Con il Campus Fideuram invece abbiamo voluto puntare soprattutto su una visione di lungo periodo. Abbiamo quindi realizzato un progetto su più livelli, differenziati sulla base dell’esperienza e delle conoscenze dei consulenti. Oggi possiamo far crescere tutti i professionisti, partendo da un percorso di inserimento, modulato sulla base delle competenze ritenute fondamentali per la concezione della professione in Fideuram, fino ai percorsi formativi più evoluti. Per garantire i più alti standard didattici, il Campus Fideuram ha stretto una partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che mette a disposizione una commissione ad hoc, con il compito di esaminare i percorsi di formazione e le competenze acquisite, supportando e validando l’intero impianto didattico elaborato dal Campus Fideuram.

Com’è organizzato il Campus? Quali sono i numeri della vostra iniziativa?
È una struttura utilizzata dalle reti di Fideuram e Sanpaolo Invest con spazi destinati alla formazione tramite 5 aule con capienza massima di 150 consulenti finanziari in contemporanea e una struttura alberghiera di 60 stanze, per il soggiorno dei partecipanti fuori sede. I consulenti non sopportano costi diretti della formazione, sia per quanto riguarda quelli strettamente formativi sia quelli legati alla logistica. Il Campus ospita mediamente 400 giornate d’aula all’anno, con ciascuna aula composta da 25-30 consulenti finanziari, per complessive 10mila giornate uomo annuali. Oggi un terzo della nostra proposta didattica transita per il Campus Fideuram. La struttura consente quindi l’erogazione di attività formative tradizionali, sperimentali e che utilizzano strumenti tecnologici all’avanguardia. Campus Fideuram è anche la sede della nostra televisione aziendale, ed è sede di diversi comitati di direzione indispensabili per le attività di comunicazione interna e sulla rete.

Come sta cambiando la vostra offerta formativa con l’avvento della Mifid 2?
Il nostro modello è articolato in percorsi che sono strutturati e dedicati a cluster di consulenti finanziari, in funzione della seniority aziendale e dei livelli di competenza. Il progetto del Campus Fideuram, avviato nel 2013, ha anticipato e interpretato lo spirito di fondo della nuova normativa Mifid 2, che si focalizza sul rafforzamento delle competenze professionali da parte dei consulenti finanziari. Pertanto abbiamo giocato d’anticipo, integrando l’offerta didattica in funzione di questi driver suggeriti dall’evoluzione normativa e in coerenza con il nostro modello di servizio. Ma non solo: con il Campus Fideuram vogliamo accompagnare i nostri consulenti verso lo sviluppo di competenze oltre il solo ambito finanziario e che comprenda anche la protezione, la previdenza, il passaggio generazionale, il patrimonio immobiliare. L’altro elemento sul quale stiamo lavorando intensamente è il cambiamento imposto dalla tecnologia alle relazioni con i clienti. Il Campus ci contente di sviluppare tutte quelle competenze che il mercato e le modifiche normative richiedono per svolgere la professione.

Tra i fiori all’occhiello della vostra offerta formativa c’è il percorso di certificazione di “consulente patrimoniale” con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano…
Il corso è strutturato sullo sviluppo di cinque competenze e segue il modello dei crediti universitari: la durata complessiva dipende dalla frequenza del singolo consulente. Il primo gruppo di circa 60 professionisti ha ottenuto la certificazione in questi giorni, a seguito di un iter formativo sviluppatosi nell’arco di cinque anni con il supporto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di partner internazionali. Un secondo gruppo di circa 120 consulenti si certificherà in autunno. Mentre altri 500 professionisti hanno ultimato il percorso e si certificheranno a partire dal prossimo anno. Ricordo che questo programma prevede aggiornamenti costanti, nell’ottica del miglioramento continuo delle competenze, in linea con le richieste dell’Esma.

Com’è strutturato il percorso “Verso la consulenza patrimoniale”?
Con il percorso “Verso la consulenza patrimoniale” abbiamo voluto preparare i nostri consulenti all’iter formativo per la certificazione a “consulente patrimoniale”. Questo percorso è stato lanciato nel 2017 e ha coinvolto 750 persone: la seconda edizione è partita ad aprile 2018 e si concluderà l’anno prossimo, coinvolgendo altri 750 consulenti finanziari. È un’attività didattica che opera sul ruolo del consulente e sul paradigma professionale e culturale che oggi sempre di più investe il nostro settore: il passaggio dalla consulenza finanziaria tout court alla consulenza patrimoniale. Dura 18 mesi ed è articolato in 25 giornate di formazione, suddivise in 4 step didattici svolti presso il Campus Fideuram. Aggiungo che, anche in questo caso, ci avvaliamo di prestigiose partnership didattiche e prevediamo una serie di laboratori e workshop tecnici sul territorio svolti sinergicamente con la collaborazione della struttura manageriale di rete e con altre funzioni aziendali.

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