Consulenza e formazione: analisi e progetti coerenti

Bluerating.com intervista Piero Davini e Sonia Ceramicola, partner di Teseo.

Come si sta evolvendo, a vostro avviso, la domanda di formazione dedicata ai consulenti finanziari? Come potrà incidere in tal senso la Mifid 2?
Sicuramente il tema della formazione ha acquisito un’importanza crescente nel corso degli ultimi anni. È stata proprio Mifid 2 a porre il faro sulla necessità di creare autorevolezza nel consulente attraverso lo sviluppo e il monitoraggio delle competenze, ai fini di tutelare il mercato finanziario. Consob ha recepito queste indicazioni con la delibera 20307, che chiarisce quali sono i requisiti di conoscenza e competenza necessari ai professionisti; sarà interessante capire nel futuro come queste necessità di formazione si andranno a integrare con lo sviluppo delle nuove tecnologie, specialmente in termini di erogazione della stessa.

Come si caratterizza la vostra offerta formativa e cosa secondo voi la rende particolarmente appetibile per un professionista della finanza?
È un progetto che è nato nel 2000 e che fa della passione nel mestiere della formazione il suo carattere distintivo, unito a una proposta che vuole essere tailor made in funzione delle esigenze del cliente. Progettiamo interventi di formazione e consulenza rivolti in particolare a tutti gli operatori del settore finanziario (gruppi bancari, sim, gruppi assicurativi) e, più in generale, al sistema delle imprese. Il nostro ruolo è in sostanza analizzare i fabbisogni formativi e tradurre tutto in progetti formativi coerenti con il modello distributivo dell’intermediario. L’esperienza più che decennale della struttura direttiva e dei docenti di Teseo permette di affrontare con competenza e con elevati standard di qualità interventi finalizzati alla crescita e al miglioramento di specifici ruoli professionali. Le metodologie didattiche sono poi un elemento fondamentale per l’efficacia dell’azione formativa: per questo sono attentamente valutate all’interno della progettazione in funzione degli obiettivi e dei destinatari. Nel caso di formazione rivolta a professionisti e ruoli professionali specifici, uno dei punti di forza della didattica sta nel trasferire i contenuti del progetto attraverso un taglio molto operativo, in coerenza con i principi dell’andragogia (apprendimento degli adulti). Per farlo utilizziamo lezioni frontali, casi studio, lavori di gruppo e la piattaforma di e-learning. Infine la scelta della docenza è in funzione del tipo di attività, dei contenuti e degli obiettivi didattici. I docenti selezionati sono accademici, specialisti di settore, professionisti con consolidata esperienza operativa, con i quali sono condivisi programmi, finalità e metodologie didattiche.

Quali sono secondo voi le caratteristiche essenziali, sia a livello di competenze tecniche che di propensioni caratteriali, che un consulente finanziario moderno dovrebbe avere? Nei prossimi anni cambierà qualcosa?
Il consulente una volta era quasi un antagonista della banca, ora invece gli istituti vogliono sempre più creare dei veri e propri gestori di relazione, oltre che di portafoglio. Non a caso noto una crescente attenzione degli intermediari e dei professionisti verso attività formative che rafforzano le capacità comunicative e le cosiddette soft skill.

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